di Cristian Fiorentino

«Vincere è sempre bello e questa vittoria la dedico alla mia compagna in primis perché fa molti sacrifici per stare con me in una nazione straniera e per seguirmi nelle mie esperienze pallavolistiche.

Dedica che va anche alla mia famiglia, ai miei genitori, alle mie sorelle Laura e Valentina perché anche loro mi sono vicini ma non mi godono per gran parte dell’anno. La mia città, in particolare Schiavonea, e i miei affetti mi mancano ma almeno da qualche tempo riesco a trascorrere quasi tutte le estati a casa ricaricandomi di mare, sole, cibo e amici tanto da farmelo bastare per tutto l’anno».

Queste le dichiarazioni più affettive di Alfredo Martilotti, secondo allenatore della compagine polacca dell’Asseco Resovia Rzeszów, dopo aver conquistato lo scorso 19 marzo la Coppa Cev (seconda competizione di pallavolo per club di maggior rilievo in ambito europeo). In finale, l’A. Resovia Rzeszów si è imposta grazie ad un doppio 3 a 0, sia all’andata che al ritorno, contro l’avversaria tedesca del Svg Lüneburg. «Questa vittoria- ha spiegato A. Martilotti- ha un sapore particolare perché abbiamo disputato questa competizione retrocedendo dalla Champions League con una giornata d’anticipo. In Champions volevamo arrivare in fondo nonostante la presenza di una compagine possente come Trento. Però, proprio nella sesta e ultima gara del girone abbiamo vinto a Trento imponendo alla formazione trentina la prima sconfitta stagionale. Tra l’altro questa affermazione ci ha spedito nella parte peggiore del tabellone della Coppa Cev. Così dalla grossa delusione dell’eliminazione della Champions siamo passati ad avere la fiducia e la giusta consapevolezza di poter fare bene nella coppa Cev, riscattandoci nel migliore dei modi e vincendo il titolo nonché superando avversarie di un certo spessore». Da scoutman A. Martilotti in Italia ha tre scudetti all’attivo, due con Macerata e uno con Cuneo dove ha vinto un’altra coppa Coppa Cev e una coppa Italia. E ancora due supercoppe, una con Cuneo e una con Macerata. Da secondo allenatore si è aggiudicato anche una supercoppa turca e due argenti ai campionati europei nonché la vittoria alla Challenge Cup (competizione che qualifica alla Volleyball Nations League) in entrambi i casi con la Slovenia. Come scoutman con la nazionale polacca femminile femminile ha partecipato alle Olimpiadi di Pechino 2008 e con la nazionale bulgara al mondiale nel 2010 mentre nel 2019, 2020 e 2021 come secondo allenatore con la Slovenia. Da quattro stagioni lavora in Polonia sempre come secondo allenatore e in queste annate è stato il secondo di ben tre coach: prima di Giuliani e poi di Mendez e Medei. Per il futuro ci sarà da onorare un altro anno di contratto in Polonia dove arriverà il nuovo tecnico finlandese Sammelvuo.

A. Martilotti, oltretutto, negli anni si è guadagnato la stima dell’ambiente ed è divenuto ormai un uomo di fiducia della storica società polacca del Resovia Rzeszów (nel palmares anche sette scudetti e tre coppe di Polonia) e del giovane presidente. «Dal 2015- ha evidenziato A. Martilotti- non era arrivata più nessuna vittoria e questo successo si spera di aver riaperto un nuovo ciclo perché la squadra ambiziosa. Centrato l’obiettivo primario della Coppa Cev adesso l’attenzione si sposta al campionato dove attualmente siamo al quarto posto e nei play-off tutto potrà succedere. Stagione, oltretutto, molto tribolata per noi a causa dei tanti infortuni impiegando un under 17 in campo per diversi match. Con l’organico al completo adesso proveremo ad aspirare anche al successo nel torneo giocandoci tutte le nostre chance. Personalmente sono molto contento di essere qui e di far parte di una grande e serio club che apprezza il mio lavoro. Società che vuole tornare ad essere protagonista a livelli ancora più elevati nel mondo del volley in tutte le manifestazioni». Il buon Alfredo, però, ha sempre a cuore la propria terra sia in ambito nazionale che regionale pallavolistico e sul cui futuro ha aggiunto: «Per quanto concerne il volley in Calabria non vedo all’orizzonte buone prospettive. Come movimento si rischia di perdere anche il Soverato femminile. Con la nuova riforma dello sport nel professionismo e l’aumento dei costi, inoltre, non vedo qualche club, sia al maschile che al femminile, che possa ambire ad alti livelli. Credo che passerà ancora tanto tempo per riemergere come regione. Per ciò che riguarda, invece, la nostra nazionale femminile penso che possa fare la voce grossa alle prossime olimpiadi specie se eviterà i suicidi sportivi e punterà sulla Egonu. Più difficile arrivare a medaglie per la nazionale maschile azzurra dove vedo meglio la Polonia e la Francia». Di certo ne è passata di acqua sotto i ponti da quando il giovane Alfredo Martilotti si dilettava già da giocatore nel mondo della pallavolo cittadina. Passione divenuta nel tempo un vero e proprio mestiere che oggi lo contraddistingue come professionista in Europa e che potrà fargli togliere tante altre soddisfazioni, sperando di rivederlo anche in Italia in qualche club che più conta e perché no in nazionale.

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