di Giulio Iudicissa

Quando la si prova, non bisogna nasconderla né di essa avere vergogna. È condizione umana, uno stato che tutti abbiamo provato o proveremo. Stanchezza sente l’uomo comune, che rientra a casa, dopo la fatica quotidiana, stanchezza sente l’atleta, il quale taglia primo il traguardo ed anche l'altro, che a stento arriva ultimo, stanchezza sente il grande eroe del mito, dopo la battaglia vittoriosa o persa, stanchezza sente pure il nostro Cristo, tradito, torturato e crocifisso. È così. Il laico l’accetterà, sconfortato, come legge perversa di natura, il credente si consolerà, attingendo a preghiera e speranza.

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