di Giulio Iudicissa

Mi sorprendo, talvolta, a canterellare alcuni motivetti della mia infanzia: me li recavano una voluminosa radio ad onde medie, un grammofono col piatto ondeggiante, spesso, la voce limpida di mia madre. Era bello allora e gioivo. È bello ancora oggi ripeterli quei motivetti - “ogni accordo un ricordo” - e li ripeterei chissà quante volte, se non fosse, poi, per quel qualcosa di strano, un languore, che mi frastorna e mi lascia indifeso.

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