di Giulio Iudicissa

Al declinare di un'estate lontana, scrissi per te, madre, una poesia e l'affidai, per la consegna, ad una nuvoletta gentile, che mi passava dinnanzi. Ti avrebbe fatto compagnia nell'inverno veniente. La recitai in pubblico e, credo, piacque, se un musicista la prescelse, per inserirla, in un suo album, con corredo di musica e canto. Mi risuona nel cuore, oggi, una, tante volte, e non mi lascia, insieme agli occhi tuoi celesti, che sempre diedero luce ai miei. Te la rimando, madre. Ti giunga in Paradiso.

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