E’ ancora grazie all’opera e alla maestria di Salvatore Pastore se il patrimonio statuario della Congrega “Maria Ss. dei Sette Dolori” torna agli antichi splendori e, restaurato, rivive e ne è assicurata la conservazione sì da essere tramandato, in perfetto stato, alle generazioni e alla storia futura.

  L’abile artigiano, accreditato presso le competenti autorità, ha “messo mano”, quest’anno, al simulacro di Gesù spogliato delle vesti, sì da garantirne l’uscita in occasione della Processione dei Misteri 2019. Acquistata nel lontano 1942 dall’Amministrazione del tempo guidata dal Priore prof. Ernesto Borromeo presso la ditta Luigi Guacci di Lecce insieme ad altre (Gesù davanti a Pilato e la Deposizione), fu incantata nello stesso anno per un importo di £.630. Erano tempi, quelli, in cui il popolo, fervente devoto dell’Addolorata e di Gesù Morto e privato della possibilità di concorrere all’aggiudicazione del Crocifisso, della Bara e della Madonna, pur di essere protagonista del maestoso corteo, ricorreva a quello delle statue dei Misteri. Oggi, soppresso l’istituto dell’incanto, le Statue dei Misteri vengono portate in processione da Associazioni Civili, Laicali, Aziende private, di Volontariato. E’ nell’ottica e nell’assolvimento del preciso dovere-obbligo di tramandare le sante tradizioni del nostro popolo – precisa il Priore Franco Oranges – che il Direttivo della Congrega persegue la strada intrapresa dai precedenti Consigli, mirata alla conservazione del patrimonio mobiliare dell’Istituzione religiosa e alla sua valorizzazione, sì da rendere visibile e tangibile ciò che i nostri avi hanno fatto per un evento importante qual è la Commemorazione della Passione e Morte di Gesù Cristo. Il patrimonio statuario è stato interessato da un primo restauro nella metà degli anno ’80 a cura del 1° Assistente Giuseppe Risafi, poi proseguito negli anni 2010 e seguenti, da Salvatore Pastore che, oggi, riconsegna alla storia questa effige del Cristo Spogliato completamente rimessa a nuovo. E’ doveroso, quindi, a nome, non solo di tutti i congregati ma anche dell’intera popolazione e dei fedeli, tributare a lui il grazie più sincero per quanto ha fatto e farà per la secolare Congrega dell’Addolorata”.    

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