di Enzo Cumino

Lucia Berardi nasce a Corigliano il 19 dicembre 1897 da Antonio, di origine longobucchese e da Filomena Romano. Viene battezzata il 20 gennaio 1898 nella Chiesa di S. Pietro; padrini sono: Alfonso Faliano e Carolina Romano.

Nella casa, posta nei pressi del vecchio Municipio, nel cuore del centro storico, la piccola Lucia è circondata dall’affetto dei genitori e di otto tra fratelli e sorelle. La famiglia è numerosa, ma Antonio Berardi e un umile lavoratore che guarda fiducioso al riscatto sociale ed economico dei figli. Oltre alla famiglia, la Chiesa e la Scuola rappresentano per i genitori i pilastri a cui i figli dovranno guardare per costruire il loro futuro. L’improvvisa e prematura morte di Antonio Berardi (1906), fa crescere in fretta la piccola Lucia, che sente su di sè la responsabilità di stare vicina ed aiutare la mamma e i fratelli, tutti in tenera età. Per tirare avanti, mamma Filomena lavora al telaio, mentre le figlie si dedicano al ricamo ed al cucito. La famiglia è molto unita e, con onestà, procede sulla strada della costruzione di un futuro migliore, sorretta da una visione religiosa della vita di cui tutti i componenti saranno, poi, positivamente permeati. Completati gli studi inferiori, Lucia, mite e dolce, ma anche fiera e combattiva, sente su di sè una responsabilità sempre crescente verso i componenti della famiglia; perciò, segue gli studi del Corso Magistrale di Rossano per diventare Maestra elementare. E una delle scelte più importanti e sofferte della sua vita, perchè sa che gli studi costano e che spostarsi fino a Rossano richiede sacrifici enormi per tutta la famiglia. La scelta è, però, felice e lungimirante, giacchè i risultati sono altamente positivi, nell’immediate, e la metteranno nella condizione, nel lungo termine, di passare alla storia come una delle migliori Educatrici della Scuola coriglianese. Scuola a cui dedicherà interamente se stessa, sorretta dalla stima incondizionata dei colleghi e dei superiori e dall’amore senza fine di varie generazioni di allievi. Conseguito il Diploma Magistrale nel 1918, inizia la sua carriera di Maestra, spostandosi a piedi o in calesse alla Stazione di Corigliano, a Rossano e in altri centri vicini. Dopo circa dieci anni di “peregrinazioni”, insegna stabilmente nella sua città, nel plesso dell’ex-convento delle Clarisse, lasciando l’attività, intesa soprattutto come missione, dopo 44 anni di servizio (a tal fine, le sarà conferito nel 1962, dal Presidente della Repubblica, il Diploma di Benemerenza, con medaglia d’oro). La giovane maestra diviene il perno della famiglia: lavoro, sentimento religioso e grande forza d’animo le consentono di affrontare con serenità i disagi ed i problemi che la vita offre ogni giorno. La sua fede, matura ogni giorno di più, non vacilla mai, neanche quando, nel giro di pochi anni, perde ben cinque tra fratelli e sorelle. Il senso religioso della vita le consente di cogliere l’altro come prossimo, specie quando l’altro è un povero. Agli indigenti offre il meglio di sè, sempre in maniera aperta e disincantata: cibo, vestiti, insegnamenti. Agli allievi di famiglie bisognose da libri e lezioni private gratuite; incoraggia, anzi, con consigli e con aiuti materiali chi non può permettersi di continuare gli studi. Umile e modesta, si accontenta e gode di piccole gioie, convinta che esse sono grandi perchè nascono dai sentimenti più profondi del cuore: il sorriso di un allievo, una telefonata di un ex-alunno che ha superato un esame all’ Università o che ha appena iniziato la professione di Maestro o di Medico, la visita di un gruppo di ex-allieve che le ricordano episodi formativi vissuti insieme a Scuola. E questo che la esalta: sentirsi strumento del Signore e, come tale, riuscire a seminare il Bene in mezzo a pianticelle cosi bisognose di una guida sicura e capace, naturalmente, di trasmettere valori universali e duraturi. Il suo insegnamento precorre i tempi: si interessa dei problemi dell’igiene personale e dell’ambiente in cui si vive; agli allievi suggerisce comportamenti sempre corretti verso se stessi e verso gli altri: alimenta nei ragazzi il sentimento religioso della vita, invitandoli alia riflessione sugli insegnamenti del vero Maestro, il Cristo., autore della vita ed esempio unico di ideali da perseguire con fermezza e docilità insieme; la sua azione educativa suscita amore per la lettura, l’arte, lo sport, le vite dei santi, il senso del dovere. Bella ed intelligente, negli anni giovanili Lucia riceve varie proposte di matrimonio. Tra gli altri, chiede la sua mano un giovane Direttore scolastico, colpito dalla sua saggezza, dalla sua grazia. dal suo stile di vita. A lui, in maniera dolce ma ferma, la giovane risponde: “Ti ringrazio per questa richiesta, ma io sono sposata con Gesù Sacramentato”. Lucia, pur giovane di anni, ha maturato già la sua scelta: la sua vita sarà consacrata alla Famiglia, alla Scuola, alla Chiesa. Nel 1927, insieme con p. Gabriele Carbone dell’Ordine dei Minimi, col maestro Gaetano Carbone, con le sorelle Annina ed Annunziata Castelluccio, con la sorella ed il fratello Giovanni, Lucia Berardi fonda in Corigliano il Terz’Ordine di S. Francesco di Paola. E’ un periodo di grande fervore religioso. Lucia, segretaria delle Terziarie Minime, oltre alle varie pratiche religiose, si pro diga per far tomare in Corigliano, nel quarto convento fondato dal Santo paolano, i Padri Minimi. Gabriele Carbone, Lucia, Carmela e Giovanni Berardi e tanti altri figli di S. Francesco chiedono con amore e con forza ad autorità civili e religiose di permettere il rientro dei Minimi nella loro casa di Corigliano. Non tutte le orecchie sono disposte a sentire, non tutti i cuori sono disponibili ad aprirsi: accanto a chi accoglie con partecipata simpatia la loro richiesta, c’è chi addirittura perseguita il buon padre Gabriele e cerca di mettere il bastone fra le ruote a chi si muove per svegliare nelle coscienze dei Coriglianesi rinnovati sentimenti religiosi, fonte di grazia per ogni successiva conquista interiore e per il buon esito della causa perseguita. Dopo 23 anni di lotte, a volte
anche aspre, le Terziarie di Corigliano – divenute nel tempo oltre
400 – vedono avverato il loro sogno. I Minimi di S. Francesco di Paola tornano in Corigliano il 16 aprile 1950, 
Lucia dona ad essi, con grande generosità, il suo corredo. Ma c’è una gara tra tutta la popolazione di Corigliano: letti, coperte, biancheria, mobili e quanto altro occorre per accogliere degnamente i figli di S. Francesco, tutto viene dato, pur in presenza di tempi davvero difficili, con gioia e con cristiana generosità. Nel 1963, quando il fratello Giovanni si sposa. Lucia va a vivere nella sua casa insieme con la sorella Carmela e, negli anni successivi, si interessa da vicino dell’educazione delle nipotine Filomena ed Angela. Dopo una vita consacrata agli altri, Lucia Berardi torna alia casa del Padre celeste il 9 aprile 1982, giorno del Venerdì Santo. Resta nella comunità locale modello esemplare di donna che ha saputo coniugare la fedeltà alla Chiesa con l’affetto alla famiglia ed al prossimo.

Fonte: www.giovaniminimi.it

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