La nascita di Corigliano-Rossano non presuppone assolutamente la soppressione dei servizi esistenti, tantomeno la chiusura di uno dei due uffici del Giudice di Pace, che rimarranno operativi.

La fusione, infatti, non incide in alcun modo sulla competenza territoriale di questi presidi che continueranno ad agire per loro aree di pertinenza. Nel frattempo continua incessante l’impegno per l’apertura di un presidio di giustizia nella nuova terza Città della Calabria. È quanto fa sapere il portavoce del Movimento 5 stelle alla Camera dei deputati, presidente dell’intergruppo parlamentare sulla geografia giudiziaria e componente della Commissione parlamentare Giustizia, Elisa Scutellà, spegnendo sul nascere i focolai di polemiche su un’improbabile soppressione di uno dei due uffici del Giudice di Pace di Corigliano-Rossano.  «A seguito delle varie segnalazioni che mi sono pervenute – dice Scutellà - e che vorrebbero, dopo la fusione dei due ormai estinti Comuni di Corigliano calabro e di Rossano, un solo ed unico Ufficio del Giudice di Pace, vorrei rassicurare che tale vicenda amministrativa non presuppone alcun progetto di soppressione né dell’uno né dell’altro ufficio. Difatti l’istituzione del nuovo Comune di Corigliano-Rossano è ininfluente sul piano delle circoscrizioni giudiziarie, in quanto agisce unicamente nell’ambito amministrativo non incidendo in alcun modo sulla competenza territoriale degli Uffici del Giudice di Pace». «Inoltre – aggiunge la parlamentare - alla luce della riforma della geografia giudiziaria, il nuovo ente comunale subentra negli impegni presi in carico dall’ex Comune di Corigliano anche a fronte dell’accoglimento dell’istanza di mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace che potrebbe essere revocata unicamente su richiesta dell’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano. A tal proposito ho già sentito il sindaco Flavio Stasi il quale mi ha palesato la sua piena disponibilità e la sua ferma volontà, da me ovviamente fortemente condivisa, di non aver alcuna intenzione di proporre un’eventuale soppressione per nessuna delle due sedi oltre ad esprimersi in modo totalmente favorevole all’apertura di un Tribunale nella nuova Città. E’ nei fatti superfluo – conclude Scutellà - ribadire che in questa nuova realtà cittadina è necessario puntare sull’ottenere e sul conservare non certamente sul chiudere o sopprimere».

 

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