II compagno E. Berlinguer ed il camerata G. Almirante, se ancora in vita, avrebbero dato la loro benedizione a questa schizofrenia degli elettori e dei politici di oggi?

Politica si faceva negli anni 50, e sin verso la fine degli anni sessanta. Grandi dibattiti, grandi scontri di idee, interessi corposi illuminati da prospettive chiare, anche se diverse, e dal proposito di assicurare il bene comune. A differenza di oggi, quanta passione. C'era allora entusiasmo, c'era lo sforzo di capire la realtà del popolo e di interpretarla. E tra "avversari" politici ci si stimava, De Gasperi stimava Togliatti, Nenni, Berlinguer, aveva rispetto di G. Amirante e viceversa, ne erano ricambiati. Oggi i partiti sono degenerati e questa è l'origine, la causa dei malanni della classe più disagiata, del territorio, del centro storico coriglianese che stenta nel ritornare ai vecchi fasti. Sono spariti i negozi, vi sono palazzi fatiscenti, abbandonati, da ristrutturare oggi rifugio di fortuna per immigrati, grazie al non governo, al disinteresse di politici vecchi e nuovi.  Il guaio e che nessuno, incluso i coriglianesi fanno niente per ridare dignità al borgo antico. A tutto questo si aggiungano persone che in questi giorni distribuiscono volantini elettorali alle famiglie con figure sacre, tipico dei politici democristiani, vantandosi di avere riqualificato dal punto di vista urbanistico e dell’arredo il centro storico, affermazioni false e viziate da illegittimità confermate a sua volta da documenti giudiziari. Molti candidati alla carica di consigliere comunale hanno ricevuto vantaggi, magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti, molti sperano di riceverne, o temono di non riceverne più, per questo sono scesi in campo, sperando di fare digerire all'elettorato accordi politici  osceni. II voto alle amministrative, sarà permeato di favori, rapporti clientelari, ricatti, un voto adombrato da compromessi. C’è una specie di schizofrenia sia nell'elettore che nel politico. Ti vengono a chiedere il voto in questo periodo persone e partiti diventate macchine di potere e che si muovono soltanto quando è in gioco il loro interesse. In questo caso, un  seggio al comune Corigliano-Rossano. Se analizzate bene il nome di molti candidati a consigliere comunale, vi accorgerete che si tratta di un trasferimento di clientele per consolidarsi, usando nuove etichette, movimenti nati come funghi negli ultimi giorni o partiti che hanno contribuito a far divenire la nostra realtà la più povera di tutto il Sud. Per questo, non vedo di cosa dovremmo dirci contenti, soddisfatti. La parola d'ordine, deve essere: non votare i corrotti, i voltagabbana, i mantenuti della politica, chi magari è sotto osservazione della magistratura, chi ha decreti ingiuntivi in corso nei confronti del comune  o quei candidati presenti in determinate liste civiche e partiti, camuffati, imposti, supportati da consorterie politiche (come i vari Occhiuto, i varie Morra, i Gentile ecc) che di certo non hanno intenzione di mollare la loro presa sulla nostra zona, anche perché talune nicchie politiche locali hanno già mostrato di essere d’accordo con costoro. Per questo, la questione morale deve essere il problema al centro delle amministrative del 26 maggio. E’ il momento di scegliere persone che aggrediscono in pieno la questione morale, andando alle sue cause politiche e dire no a quei politici autori dell'arretratezza, dell'impoverimento dal punto di vista della crescita e del lavoro del territorio, se c’è un po' di buon senso a questa mondo! In queste amministrative, c'e scarsissimo ricambio della classe politica dirigente, non c'e alcuna alternativa di metodi e di programmi. E' una campagna elettorale artificialmente ristretta, a vantaggio del 60% della vecchia guardia (vedi coalizioni, movimenti e liste civiche). Addirittura ben 16 sono quelle che appoggiano il candidato del centro destra, dentro vi troviamo di tutto e di più. Con questi scenari, bisogna vedere, in caso di vittoria del candidato suddetto, come eserciterà la sua posizione chiave per rimuovere le pregiudiziali, calmare la sete di potere che caratterizzerà determinati politici già consumati dal potere, è il caso di quei candidati, già ex sindaci eletti con il centro sinistra ed ora bravi acrobati di trasformismo politico. Con questi al comune è possibile parlare di reale alternativa o di alternanza?  II problema, tra l'altro vero è che questi se eletti continueranno a far pesare la loro posizione, a dettare le regole per accrescere ulteriormente il loro potere, continueranno nella spartizione e nella lottizzazione delle istituzioni, tutto questa potrebbe diventare facile se il prossimo sindaco sarà vulnerabile, ricattabile. Quei politici, i cosiddetti vecchi, ma di buon senso, avrebbero fatto meglio a non candidarsi, non dico che lo dovevano fare per i nostri occhi belli, sarebbe stato meglio se avessero ricoperto il ruolo di maestri, nella guida dei giovani politici e cioè la futura classe dirigente. Invece a prevalere sarà la perpetuazione dei vecchi metodi di fare politica a discapito di una nuova classe dirigente che difficilmente con questi chiari di luna vedrà la luce. La verità è che se l’elettore non comprenderà la miseria del territorio ed i motivi che l’hanno determinata, rischiamo di non uscire da questa drammatica crisi del lavoro, rischiamo di restringerci, di non allargarci e svilupparci. La speranza soffocherà in una palude, per questo si decida in piena libertà a chi adesso, tra i quattro candidati a sindaco, tocca lanciare i dadi per costruire il nuovo.

 Movimento Centro Storico Corigliano Calabro – Luzzi Giorgio

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