di Salvatore Martino

Ogni volta che muore una persona ne restiamo rattristati, perché un pezzo di umanità se ne va e non torna più, almeno su questa terra. Ma quando a morire è un personaggio pubblico, un giornalista affermato e apprezzato per le sue grandi doti e capacità, e per il lavoro notevole che stava svolgendo, è una gran perdita non solo per chi lo conosceva ma per l’intera società.

La notizia, rapidamente circolata stamattina, della morte di Andrea Purgatori, giornalista intelligente, intellettuale acuto, continuamente impegnato con le sue ricerche e i suoi servizi, a rintracciare pagine di verità, ha lasciato tutti spiazzati, perché il contributo che egli ha dato, col suo prezioso lavoro, alla costruzione di un Paese trasparente, è stato davvero notevole. Infatti, in un Paese come il nostro, dove la verità è merce rara, e quando sta per essere raggiunta, c’è sempre, qualcuno che si premura di allontanarla o di cancellarla, apprendere della morte di uno come Purgatori, lascia davvero molto rattristati. A lui il nostro grazie per il coraggio che ha avuto nella conduzione delle sue inchieste e perché il suo è stato davvero un lavoro generoso a favore di tutto il Paese.

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