Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, nell’udienza del 27 marzo scorso, ha trattato i ricorsi di Giuseppe Sammarro, Antonio Palummo, Pasquale Semeraro, Giuseppe De Patto, Davide Lagano, Luigi Sabino e Vincenzo Sabino.

Gli stessi, insieme ad altri soggetti, erano stati destinatari di Ordinanza di applicazione di misura cautelare, disposta dal GIP presso il Tribunale di Castrovillari, dr.ssa Teresa Reggio, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Antonino Iannotta, ed erano stati sottoposti alla custodia in carcere (Sammaro, De Patto, Lagano e Sabino L.) e ai domiciliari (Palummo, Semeraro, Sabino V.). I reati contestati l’art. 416 C.P. (associazione per delinquere) e una serie di reati fine. L’Operazione è stata denominata “Tribunale” per il fatto che riguardava presunte spedizioni punitive in danno di” banda” avversa composta da altri soggetti. La maggior parte dei fatti risaliva agli anni 2013/2014. Gli avvocati difensori – Andrea Salcina per Sammarro, Palummo e Semeraro e Francesco Paolo Oranges per De Patto, Lagano, Sabino L. e Sabino V. – però, hanno impugnato il titolo cautelare davanti al Tribunale del Riesame di Catanzaro e all’udienza del 27 marzo hanno discusso i rispettivi ricorsi chiedendo ai Giudici l’annullamento o la modifica delle misure in atto, contestando il quadro indiziario e la sussistenza delle esigenze cautelari. All’esito della Camera di Consiglio, ieri il verdetto dei Giudici catanzaresi che hanno annullato le misure in danno di Antonio Palummo e Pasquale Semeraro mentre hanno disposto gli arresti domiciliari per De Patto, Lagano e Sabino Luigi e, per Vincenzo Sabino, la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Corigliano.   

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