Foto: Raffaele Mauro (Direttore Generale Asp/Cs)

Il Movimento 5stelle ha presentato un esposto sulle recenti nomine dei direttori dei distretti dell’Asp di Cosenza.

L’hanno sottoscritto i parlamentari Nicola Morra e Dalila Nesci, insieme ad altri candidati M5s, dell’Alto Ionio cosentino:Francesco Sapia, Francesco Forciniti, Elisa Scutellà e Rosa Silvana Abate. L’atto è stato predisposto dall’esperto di legislazione sanitaria Tullio Laino, componente della task force sulla sanità calabrese costituita dalla deputata Nesci. Secondo i 5stelle è «nulla la determinazione, del direttore generale dell’Asp di Cosenza», circa la «costituzione della commissione esaminatrice, avvenuta in totale difformità» rispetto alle norme. E, sempre per i 5stelle, nulli sono «i relativi rapporti giuridici insorti a seguito della sottoscrizione dei contratti individuali di lavoro», poiché le nomine in questione sono state «effettuate sulla base di presupposti palesemente in contrasto con le specifiche disposizioni legislative». «Si tratta – commentano i firmatari dell’esposto – dell’ennesimo grave episodio, peraltro sotto elezioni, di assegnazione illegittima di incarichi apicali nella sanità pubblica. Piuttosto che annunciare piogge di denaro pubblico in Calabria, il governatore Oliverio si assuma la responsabilità delle proprie scelte, perché è lui, e non Scura, Batman o Grande puffo, ad aver nominato Raffaele Mauro al vertice dell’Asp di Cosenza, il quale ha promosso primario il condannato per truffa Pietro Filippo, è rimasto immobile sulla scandalosa vicenda dell’interruzione volontaria di gravidanza al gruppo iGreco, ha nominato a Praia un primario per transazione e ha prestato il fianco alle menzogne politiche sulla riapertura dell’ospedale di Trebisacce». «Vista – concludono i 5stelle – l’omertà politico-amministrativa di Oliverio, da noi già denunciata per la mancata revoca dei vertici delle aziende sanitarie protagonisti di disavanzi di bilancio, ci auguriamo che la Procura di Cosenza faccia presto luce su questo ulteriore episodio, emblematico dello sfascio della sanità da parte dell’asse Oliverio-Gentile».
 

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