Il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste avanzate dall’Avv. Francesco Nicoletti, ha assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” il 42enne A.C.,

accusato di essersi opposto al compimento delle attività d’ufficio di due agenti di Polizia Municipale i quali avevano rilevato che la sua autovettura, una Audi Q3 di colore bianco, era parcheggiata in divieto di fermata. Nello specifico, gli si contestava di aver investito uno dei due agenti colpendolo all’addome, di avergli rivolto espressioni ingiuriose e minacciose e di essersi poi allontanato a grande velocità. Era inoltre accusato di truffa per avere, con artifici e raggiri consistiti nella sostituzione della targa della Audi Q3, compiuto atti idonei e diretti ad indurre in errore gli agenti al fine di rendere non identificabile l’auto. I FATTI In data 1 giugno 2015 due agenti di Polizia Municipale in servizio su via Nazionale, a Rossano, hanno rilevato la presenza di un’Audi Q3 parcheggiata in divieto di fermata di fronte alla Banca Carime. Uno dei due ha quindi elevato un preavviso d’infrazione apposto sul parabrezza. Secondo la tesi accusatoria l’uomo, una volta salito in macchina, avrebbe abbassato il finestrino chiedendo all’agente di avvicinarsi per rivolgergli frasi ingiuriose. Invitato ad esibire i documenti, propri e del mezzo, il 42enne avrebbe reagito con espressioni minacciose prima di ripartire ad elevata velocità investendo l’agente che, nella circostanza, veniva colpito all’addome. Allertati i Carabinieri, si è dato subito inizio alle ricerche del mezzo, rinvenuto successivamente presso una stazione di servizio sul territorio di Mirto-Crosia. In quella occasione gli operanti hanno constatato che la targa dell’Audi Q3 risultava diversa, sostituita al fine di non consentire l’individuazione del mezzo. Veniva tuttavia riconosciuto e identificato il 42enne, nei confronti del quale sono state poi mosse le contestazioni. IL PROCESSO Nell’ambito del procedimento, la difesa ha chiesto e ottenuto di definire il processo con il rito abbreviato condizionato. All’esito della propria requisitoria il Pubblico Ministero ha avanzato una richiesta di condanna a 5 mesi e 10 giorni di reclusione. Il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste avanzate dalla difesa, ha emesso una sentenza di assoluzione da tutti i capi di imputazione con la formula “perché il fatto non sussiste”.     

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