Foto di Antonio Amica

di Cristian Fiorentino

Procedono con fervore entrando nel vivo, sul suolo coriglianese, le celebrazioni in onore di San Francesco di Paola.

Dopo l’intronizzazione della statua del Santo Patrono di venerdì 19 aprile, la S. Messa celebrata dal Rettore e Padre Superiore Giovanni Cozzolino e animata dal gruppo dei portatori di S. Francesco di P., sabato 20 aprile, la Peregrinatio dell’effige ha raggiunto la casa di riposo “San Pio e Madonna dell’Immacolata” tra preghiere e Celebrazione Eucaristica presieduta da Don Vincenzo Ferraro. Statua che dopo la visita al quartiere Cozzo Giardino e benedizione dell’Edicola votiva, dedicata al Santo paolano, ha fatto rientro in santuario. Nella serata la S. Messa è stata officiata dall’Arcivescovo di Camerino San Severino Marche e Vescovo di Fabriano-Matelica Monsignor Francesco Massara.

Il Vescovo F. Massara, calabrese e originario di Tropea, ha tenuto un’omelia autentica ma allo stesso tempo semplice ricordando, nel primo anniversario del ritorno alla Casa del Padre della Terziaria Signora Maria Errico, meglio conosciuta come zia Mirella, e già membro attivo della parrocchia dello scalo “Maria SS. Immacolata”. «S. Francesco- ha esordito Monsignor F. Massara- è il Santo dei poveri, degli ultimi, del Popolo: il Santo di ognuno di noi. La parola di oggi del Vangelo ci indica Gesù come il Buon pastore. Essere il Buon Pastore è sinonimo di dono e offerte che il Signore ha per tutti noi. Bisogna riscoprire la bellezza dell’espressione del dono prendendo esempio dai Santi che hanno offerto la propria vita al Signore e hanno dato tanto anche attraverso i miracoli testimoniando un grande amore. S. Francesco è l’esempio del Buon Pastore e noi nelle nostre famiglie dobbiamo essere capaci di riscoprire la bellezza della bontà e del saper amare. Il Pastore che ama ti aiuta a crescere. S. Francesco oggi vuole ricordare ad ogni noi di riscoprire nelle nostre famiglie alcuni aspetti che abbiamo perso di vista, come il valore dell’ascolto. Spesso, nonostante tutti i frastuoni, non riusciamo ad ascoltare ma anche l’ascolto indica un atteggiamento di amore, di misericordia, di accoglienza e di solidarietà. All’ascolto S. Francesco nella sua semplicità sa dedicargli del tempo. Noi, invece, abbiamo perso anche il senso del tempo perché non abbiamo mai tempo. S. Francesco ci fa riscoprire la bellezza del tempo di qualità. Il regalo che, ad esempio, un genitore più donare ai propri figli è proprio il tempo di qualità. Che S. Francesco- ha proseguito Monsignor F. Massara- possa aiutarci in questo momento della nostra vita, nonostante le mille vicissitudini e debolezze, e che sia esempio con la sua semplicità e sia luce nella nostra esistenza con la grande certezza del Paradiso che si costruisce facendo il bene. Allo stesso modo di come ha fatto in vita Mirella trasmettendo dei valori ai propri figli e a chi ha incontrato nella sua esistenza, perché facendo bene si conquista il dono del Paradiso. Alla fine di ogni nostro giorno dobbiamo riscoprire la buona abitudine di esaminare cosa abbiamo fatto nell'arco della stessa giornata. Confessiamo a noi stessi le nostre omissioni. Altra cosa che ci chiede S. Francesco è di riscoprire il perdono soprattutto a chi per un’incomprensione si perde nelle inimicizie che possono durare addirittura una vita intera. Non ha senso la festa o la processione se poi non si è capaci di perdonare e di amare. Chiediamo come grazia al Signore di riscoprire la bellezza della nostra Fede e la gioia di sentirsi Cristiani e la bellezza del perdono. Che San Francesco possa mutare la nostra vita interiore e che ci aiuti a superare quei limiti che non ci aiutano ad amare profondamente Dio. Cambiare la nostra vita significa fare attenzione al prossimo, a sopportare chi ci sta vicino in famiglia e avere la giusta pazienza con chi non tolleriamo. Solo così ameremo e venereremo S. Francesco e la festa e la processione potranno essere fonte di ringraziamento. L’augurio è- ha concluso Monsignor F. Massara- che questo nostro Santo possa proteggerci, accompagnarci e illuminare la nostra vita». Altra orazione attesa sarà anche quella di Sua Eccellenza Monsignor Giovanni Ricchiuti, Vescovo Emerito di Altamura, Acquaviva delle Fonti e Gravina di Puglia, fissata per la serata del 24 aprile al ritorno in paese della Peregrinatio della statua del Santo Patrono, da scalo e frazione marinara e prevista per le 21:30 / 22. Vescovo G. Ricchiuti che officerà nel santuario anche la Solenne Celebrazione Eucaristica delle ore 10 del 25 aprile.

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