Sabato scorso sono stati avviati i lavori di quella che è definita una grande opera umanitaria legata alla tragedia epocale dell’immigrazione.

Dopo una lunga battaglia iniziata oltre 5 anni fa Franco Corbelli di Diritti Civili porta avanti il suo progetto. Sabato scorso infatti sono arrivate le ruspe e gli escavatori sulla ‘collina della pace’. E così dopo cinque anni dal primo progetto, si apre il cantiere. Franco Corbelli, leader del Movimento per i Diritti Civili, ancora una volta sottolinea il dovere morale di ogni Paese civile avere un riferimento per le vittime e i loro familiari. E nonostante oggi si parli meno del fenomeno delle migrazioni, non si sono certo fermati i naufragi, i viaggi in mare, e le tante persone che perdono la loro vita, poveri migranti spesso senza volto e senza nome, seppelliti in piccoli cimiteri sperduti. Corbelli partì con la sua idea dal tragico naufragio di Lampedusa dell’ottobre 2013, con l’obiettivo di realizzare a Tarsia, in un piccolo ma accogliente paese un cimitero – memoriale alle vittime dei naufragi. Perche tutti gli esseri umani dovrebbero avere un posto in cui andare per piangere la morte di un proprio caro. Il Cimitero sarà intitolato al bambino siriano Aylan Kurdi, morto in un naufragio sulle coste turche nel 2015 e divenuto simbolo delle tragedie delle migrazioni.

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