Allarmante, secondo le istituzioni, l’attività di spaccio al minuto soprattutto per l’età dei nuovi pusher.

Si è tenuta stamane presso la Prefettura/UTG di Cosenza una riunione del Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto Paola Galeone, nel corso della quale tra gli altri argomenti è stato analizzato il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli Istituti scolastici dell’intera provincia cosentina. La recente direttiva emanata dal Ministro dell’Interno sul predetto fenomeno e l’approssimarsi dell’inizio dell’anno scolastico impone di prestare la massima attenzione a tutti quei fenomeni di devianza che, proprio in concomitanza con lo svolgimento dell’attività didattica, raggiungono i maggiori livelli di diffusione. “Investire sulla prevenzione con la collaborazione di tutti gli enti e delle istituzioni”. Questo è il messaggio che il Prefetto Galeone ha voluto diffondere attraverso gli organi di stampa nel corso delle interviste che hanno fatto seguito all’importante riunione. Con il contributo del Dirigente Scolastico Provinciale e del Procuratore della Repubblica di Cosenza oltre che all’apporto delle Forze di Polizia si è arrivati nel corso della riunione ad individuare le aree territoriali alle quali dover dedicare l’attenzione istituzionale per l’azione di prevenzione a quei fenomeni di devianza quali bullismo, cyberbullismo e consumo di droga. La situazione emersa risulta obiettivamente allarmante per la diffusione dell’attività di spaccio al minuto e per l’età registrata con riguardo agli spacciatori. L’esigenza di far si che tale azione preventiva sia la più efficace possibile in ambiente scolastico e nelle immediate vicinanze delle strutture scolastiche presuppone l’irrinunciabile contributo fattivo dei singoli Dirigenti scolastici cui il “Provveditore” si rivolgerà con apposita circolare di impulso perché le situazioni critiche vengano tempestivamente partecipate alle Forze di Polizia e perché in tale ottica sinergica venga favorita al massimo l’attività di controllo anche all’interno delle strutture scolastiche nel primario interesse – e mai in termini di criminalizzazione – della salute e del benessere psico/fisico dei giovani.

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