La presenza della comunità Arbëreshë rappresenta una plusvalenza per il patrimonio storico-culturale della Calabria del Nord Est.

È valorizzando e dando supporto ad iniziative di sviluppo e collaborazione tra le realtà italo-albanesi, già avviate negli ultimi anni grazie anche ad azioni politico-amministrative lungimiranti, che - ad esempio - si potrebbe contrastare lo spopolamento delle aree interne. Oppure sostenendo il potenziamento della rete dei servizi, così da consentire a nuovi flussi turistici di conoscere e fruire di un territorio che esprime potenzialità artistiche ed enogastronomiche rilevanti. È quanto dichiara Ferdinando Aiello, candidato del Centro Sinistra nel collegio camerale uninominale Corigliano-Rossano, rilanciando la proposta dell’istituzione di una legge speciale per la tutela delle minoranze linguistiche Arbëreshë calabresi. Durante l’ultima legislatura – dice Aiello – il Centro Sinistra e particolarmente il PD hanno dato vita ad una serie di iniziative mirate a tutelare le minoranze linguistiche. Purtroppo, nelle grandi scelte, quando si poteva e si doveva dare maggiore dignità a queste popolazioni, è venuto meno il sostengo delle aree populiste e sovraniste del Parlamento, da sempre schierate contro l’affermazione dei diritti di queste comunità. Sono loro i nemici di chi, pur avendo culture e origini differenti da quelle autoctone, hanno comunque contribuito alla crescita del Paese. Rimango convinto che invece queste realtà debbano continuare ad essere sostenute, difese e protette pur essendo ormai totalmente integrate nel tessuto socio-economico italiano. La Calabria del Nord Est è una di quelle aree “fortunate” che può far leva sulle potenzialità della storica comunità italo-albanese, una tra le più antiche presenti nel Meridione. Purtroppo anche l’Arbëria sibarita rischia di scomparire a causa del repentino spopolamento che ormai da qualche anno sta interessando i territori interni. Eppure i paesi di questo comprensorio potrebbero ritornare a vivere se venissero supportati nella loro azione di “sopravvivenza”. Dico questo – precisa Aiello – perché è apprezzabile il lavoro svolto in questi anni dalle amministrazioni locali che non solo continuano ad avere rapporti diretti e costanti con la loro madre patria, creando occasioni di crescita e scambio culturale, quanto hanno saputo avviare una proficua collaborazione tra loro. Tutto questo, però, non basta se viene a mancare il supporto degli enti sovracomunali. Servono strade, per facilitare il collegamento tra territori; servono misure di sostegno all’agricoltura di qualità che potrebbe essere la vera fortuna del mercato agroalimentare e turistico della zona. In questa direzione sia il Governo che la Regione hanno iniziato a dare le prime risposte che, al netto delle tante e polemiche sterili innescate da chi avrebbe voluto fare ma non ha fatto, porteranno al completamento di quella grande opera infrastrutturale che è la Sibari-Sila: un asse viario, in fase di completamento, che attraverserà i paesi dell’Arbëria e porterà lavoro in quelle zone, grazie ad un investimento complessivo di circa 250 milioni di euro. Tutto questo basta? Probabilmente no, ma nelle prospettive del Centro Sinistra, che anche in questo caso ha dimostrato risolutezza e dinamismo, vi sono nuove idee per far sì che queste infrastrutture contribuiscano in modo fattivo allo sviluppo delle aree circostanti. Tra queste, c’è la realizzazione di un polo agroalimentare di qualità che abbatta la concorrenza sui mercati delle produzioni autoctone ed una nuova rete artistico-culturale che valorizzi il patrimonio monumentale e identitario anche dei paesi italo-albanesi.

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