Foto: Giuseppe Graziano (Il Coraggio di cambiare l'Italia)

Nuovo ospedale della Sibaritide, non vorremo che si realizzasse nel territorio l’ennesimo monumento incompiuto in onore del pilastro di cemento armato.

Non vogliamo cantieri fantasma. Prima che partano i lavori per la realizzazione del nosocomio, la Regione e la società appaltatrice dovranno innanzitutto illustrare ai cittadini della nascente Corigliano-Rossano e dell’intero comprensorio ionico cosentino i tempi di costruzione e di entrata in funzione della struttura, e dimostrare il piano d’investimento e la congruità dei fondi necessari alla creazione dell’opera. Diversamente, faremo di tutto per evitare che si apra un cantiere senza fine e senza prospettive proprio nel bel mezzo della nuova Città. La popolazione di quest’area è stanca e mortificata da illusioni e promesse, fatte a danno e discapito dei servizi fondamentali sanciti dalla Costituzione, e pertanto non permetteremo che il nuovo ospedale della Sibaritide diventi l’ulteriore strumento di ricatto elettorale della politica locale e regionale. A dirlo è il leader nazionale de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, che, preoccupato anche dalle recenti dichiarazioni del delegato regionale in materia di Sanità Franco Pacenza, torna a chiedere al Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio l’istituzione di una Commissione d’inchiesta che faccia piena luce sull’iter di realizzazione di tutti i nuovi ospedali calabresi. Con particolare riferimento a quello della Sibaritide posto a servizio di un territorio dove il diritto alla salute, ormai da oltre un decennio, è sottratto a causa della malagestione dell’amministrazione sanitaria regionale. “Siamo preoccupati di quelle che sono, in tempi brevi, le prospettive di realizzazione dei nuovi ospedali”. Sono le parole di Pacenza – dice Graziano – che gettano un’ombra gigantesca sulle reali possibilità che i nuovi ospedali in Calabria si possano realizzare. Eppure, nonostante tutto, la Regione è in fase di preparativi per la posa della prima pietra sul terreno di Insiti su cui dovrà sorgere il nosocomio della Sibaritide. A che serve avviare i cantieri, dunque, recintare con il nastro rosso l’area e costruire i primi pilasti di cemento armato – chiede ancora il massimo esponente del CCI - se poi si ha la certezza che rimarranno lì in eterno a far bella mostra dell’ennesima incompiuta? Se nelle prossime settimane qualcuno vorrà fare passerella sul territorio per dare avvio ai lavori dovrà avere la consapevolezza che i cantieri dovranno chiudersi nei tempi e nei modi stabiliti dalla gara d’appalto. Ecco perché – ribadisce Graziano – urge insediare una commissione d’inchiesta che faccia chiarezza sui punti critici e di stallo dell’iter progettuale e stili nell’arco di un mese un cronoprogramma dei diversi step della realizzazione dell’ospedale. Così come – aggiunge ancora il Presidente del CCI – credo sia giunto il momento che il Commissario straordinario per la Sanità in Calabria, raccogliendo anche la condivisibile volontà del Governatore, riordini i conti della Sanità nella Sibaritide e riapra subito gli ospedali di Trebisacce e Cariati. Perché, a conti fatti, la chiusura di questi due presidi e l’assenza di altre strutture sanitarie paritarie sul territorio, non solo ha aggravato gli standard di efficienza dello spoke Corigliano-Rossano, quanto ha creato una spesa sanitaria di circa 9 milioni di euro che la Regione Calabria versa ogni anno nelle tasche della Regione Basilicata per le sole prestazioni offerte dall’ospedale di Policoro agli utenti del comprensorio dell’Alto Jonio calabrese e della Sibaritide. Basterebbero la metà di questi soldi per mettere a regime i nosocomi di Trebisacce e Cariati, assicurare una rete ospedaliera territoriale efficiente ed evitare – conclude - il solito sperpero di risorse.

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