Foto: Il Consigliere comunale Francesco Sapia

La Redazione

“Un sindaco che non gode più dell’appoggio della sua maggioranza, non deve fare altro che dimettersi”. Francesco Sapia consigliere comunale del Movimento 5 Stelle così commenta l’andamento dei lavori dell’assise comunale andata in scena ieri venerdì 15 settembre, con al centro del dibattito il ritiro o meno dell’atto di impulso sulla fusione con Rossano.

“Quello di ieri – afferma Sapia – è stato il quarto consiglio comunale che ha affrontato l’argomento fusione, ed era la prosecuzione di quello del 12 agosto, anche se poi, per come è stato l’andamento dei lavori  non è stato così. Ricordo a me stesso che il 12 agosto il sindaco aveva proposto la revoca dell'atto d'impulso, proposta che non venne votata per mancanza di numeri. Geraci – prosegue ancora Sapia – cercò di salvarsi in calcio d’angolo, facendo votare una fumosa proposta, grazie all’appoggio dei consiglieri del Pd, che si sono dimostrati  sempre di più la vera stampella del sindaco e della sua maggioranza. Ieri, purtroppo, si è verificata la  stessa situazione. Pensate un po’ ben dieci ore di Consiglio per non decidere nulla. Tutto ciò – prosegue Sapia – è scandaloso per il Consiglio comunale di una città che conto 40 mila abitanti, ma è mortificante nei confronti dei coriglianesi che esigevano da noi una decisione.  Come se nulla fosse successo, proponendo un atteggiamento assolutamente irriguardoso per l’assise, il sindaco ha riproposto il ritiro dell'atto di impulso, ma neanche questa volta si è arrivati al voto. E’ chiaro anche ad uno sprovveduto di politica  che il sindaco è sotto ricatto de parte della sua maggioranza, anzi di buona parte da maggioranza, supportata anche dai consiglieri del Pd. Ritengo – afferma ancora Sapia – che non si è mai visto e mai sentito che un consigliere di opposizione tenga in piedi un sindaco ormai sfiduciato. Un sindaco che per sua stessa ammissione ha detto di aver fallito nel processo di fusione, dopo averlo anche indicato in una mega e fumosa relazione di medio mandato, ed averlo inserito anche nel documento unico di programmazione. Nelle carte ha perseguito il processo di fusione ma non è stato così nei fatti. Un processo di fusione sempre osteggiato da lui e dal suo esecutivo che si è arrogato anche la parte politica che doveva essere svolta dalla sua maggioranza. Una maggioranza senza né capo e né coda in questi quattro anni e mezzo di mandato dell'esecutivo Geraci, che non ha fatto completamente nulla per la città e che però, adesso, tiene sotto ricatto politico il sindaco. Al sindaco Geraci rimasto senza una maggioranza a lui fedele – così termina Sapia - non resta che dimettersi”.{jcomments on}

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