Fonte: Nuova Corigliano n. 19/2017

È stata sollevata ogni sorta di quesiti sulla legittimità e sul merito. Tutti degni di attenzione e di risposta.

Messi insieme, compongono un‟utile agenda per chi voglia rivedere, a cosa fatta, la vicenda della fusione tra Corigliano e Rossano nel suo nocciolo. Ognuno avrà l‟intelligenza di accettare o rifiutare, secondo il credo e secondo coscienza. Un punto m‟incuriosisce più di altri: tanti gli elettori e pochi i votanti. Perché? Persone, aduse alla politica e ai suoi percorsi, mi danno, nel corso di un discreto conversare, vari lumi, ciascuno frutto di dati e di analisi. Mi restano dei vuoti, però, che la parola colta degli amici colti non riesce a colmarmi. Stamane, un pensionato, con rughe sul volto e con tanto buon senso comune nella testa, ha sciolto i miei residui di dubbio, in cinque minuti, divisi tra un modesto italiano ed un dialetto che non ti lascia scampo. Tutto chiaro ora, com‟era chiaro quel sole, che ci intiepidiva nel piccolo slargo, a lato delle Poste, in quel di S. Antonio, a Corigliano. Dunque, perché a fronte di 38.236 elettori hanno votato in 12.605? Pensavo a ‘disinformazione’, a ‘pigrizia’, a ‘noncuranza’. L‟interlocutore mi spiega che, invece, le cose non stanno proprio così. C‟è dell‟altro, che, probabilmente, sfugge anche agli analisti più attrezzati. La gente, mi spiega, è tutt‟altro che „disinformata‟: qualcosa legge e molto apprende dai vari notiziari, scambia opinioni in famiglia e fuori, discute, fa sintesi. Di certo non è „pigra‟: lavora e travaglia, frequenta uffici e negozi, si sposta dal proprio centro in altre zone, è sempre in moto. Che possa essere „noncurante‟, conclude, neanche a pensarlo:
ha cura di sé e della propria famiglia, svolge con garbo un‟attività, amministra alla meglio il frutto delle passate fatiche. Ed allora perché su 38.236 aventi diritto votano solo 12.605 persone? La risposta mi giunge secca: perché la gente crede, sempre meno, nel voto. Pensa che, in un modo o nell‟altro, i giochi sono stati già fatti abbondantemente prima, in ambienti dove è possibile questo ed altro. Per certi aspetti, aggiunge, alquanto sconsolato, ieri c‟era più democrazia di oggi.
Questo il pensiero d‟un pensionato, con rughe sul volto e con tanto buon senso comune nella testa, riferitomi, il 26 di ottobre, nel piccolo slargo, a lato delle Poste, in quel di S. Antonio, a Corigliano. Lo riporto pari pari, condividendone spirito e delusione che lo muovono. Un giorno, se Corigliano dovesse diventare „frazione‟ di chissà che cosa, lo rileggerò con tanta nostalgia.

prof. Giulio Iudicissa

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