Il 22 ottobre i cittadini di Corigliano e Rossano hanno deciso, attraverso il Referendum consultivo, l’unione tra i due Comuni.

A distanza di tre mesi, la situazione è ancora in stallo, mentre qualcuno cerca di screditare l’iter che porterà alla nascita di questa grande città, la terza della Calabria. ll referendum è arrivato dopo un lungo percorso avviato proprio dai due consigli comunali con le delibere n° 1 del 16 gennaio 2015 per il Comune di Rossano e la n° 3 del primo febbraio 2016 per il Comune di Corigliano che hanno dato impulso al processo di fusione. Nulla da obiettare sulla validità del risultato, visto che la legge regionale non prevedeva alcun quorum. Un processo di cambiamento rallentato, spesso, da chi ha tentato di attaccarsi a sterili campanilismi territoriali e di appartenenza  mai mostrati in altre occasioni, dove il territorio veniva deturpato dalla cattiva gestione della cosa pubblica. Bene fanno gli esponenti regionali e locali, i promotori del SI a chiedere che al più presto ci siano le condizioni per iniziare il processo che porterà alla fusione. Male fa qualcuno che attraverso comunicati cerca di attirare l’attenzione verso una questione ormai chiusa; la fusione si farà! Auguro ai cittadini di Corigliano Rossano un nuovo inizio, dove i temi della sanità, dell’occupazione vengano finalmente affrontati in modo serio . Abbiamo scherzato con i santi, abbiamo scherzato con la salute dei cittadini, rischiamo di vedere depotenziate le nostre strutture sanitarie, è arrivato il momento di agire, per essere finalmente “voce” importante non solo nella Regione Calabria, ma su tutto il territorio nazionale.

 

Francesco Caputo

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