di Cristian Fiorentino

«Carissimi fedeli, confratelli e consorelle, diletto popolo della nostra città, anche quest’anno la nostra città si appresta a venerare l’Addolorata nostra, incoronata l’anno scorso per le mani del nostro Padre Arcivescovo. Siamo quindi chiamati a continuare ad invocare la celeste protezione di Maria che, continuando a stare ai piedi della Croce, media dinanzi al Trono dell’Altissimo e bussa al Cuore trafitto del suo Figliolo, memore del Testamento ricevuto sul Golgota, che Ella è stata chiamata ad eseguire.

Dio è Amore e quell’Amore non smetterà mai di spargersi su di noi, benchè peccatori, e ci salverà…solo se noi lo vogliamo. L’occasione è propizia per accomiatarsi da Don Gaetano Federico, nostro amato Assistente Spirituale, che è stato chiamato a servire altrove la nostra Chiesa particolare, e per ringraziarlo di quanto ha fatto al servizio del nostro Sodalizio». Questo l’avviso sacro promulgato dalla “Congrega Maria SS. dei Sette Dolori” di Corigliano che ha pianificato un programma ad hoc che prevederà, dal 12 al 14 settembre, il triduo solenne sul sagrato della “Gghijesiella” con il Santo Rosario alle 17:30 e la Santa Messa con meditazione alle 18.

Venerdì 15 settembre, invece, nel giorno della “Memoria Solenne della Vergine Addolorata” al mattino, alle 9, prevista l’esposizione del Santissimo Sacramento con l’adorazione continua all’interno della “Gghijesiella”. Alle 18 Santa Rosario e recita dello “Stabat Mater” e alle 18:30 solenne Celebrazione Eucaristica. A margine prevista anche una processione dalla chiesa per le vie Addolorata, Tricarico, piazza Compagna e San Pietro. Di certo sarà l’ennesima occasione per numerosi devoti Mariani di stringersi attorno alla Madonna e deporre a Lei tutte le proprie ansie e preghiere. Inoltre, sarà la giusta e sentita circostanza per salutare come si conviene l’assistente spirituale della congrega, Don Gaetano Federico, che dopo tredici anni lascerà la comunità coriglianese e le parrocchie di Sant’Antonio e Santa Maria Maggiore per raggiungere la nuova destinazione di Cariati.

Crediti