Cari amici vi saluto, anche oggi ascoltiamo il vangelo di Marco, detto "il vangelo del discepolo" perché conduce i discepoli a una graduale rivelazione di Gesù.

In effetti, Gesù oggi dice «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». Diventare pescatori significa aiutare le persone a radunarsi, come la rete che prende i pesci e quando viene tirata su i pesci si stringono tra loro.

 Gesù disse loro:

«Venite dietro a me,

vi farò diventare

pescatori di uomini».

E subito lasciarono le reti

e lo seguirono

 

 Mc 1, 14-20

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 Il vangelo ci annuncia cosa significa credere nella parola, appoggiarsi alla parola, discernere alla sua luce. Simone ed Andrea ascoltano ed obbediscono: subito lasciano le reti. Gesù prosegue il cammino e vede Giacomo e Giovanni e subito li chiama, e lo schema si ripete. C’è una forza e un’urgenza della parola che noi non sentiamo più, c’è una garanzia nella parola che noi non riconosciamo, timorosi di abbandonare i nostri progetti e i nostri impegni anche buoni e lodevoli. Eppure la parola vuole il primato nella nostra vita, vuole stare non solo al centro, ma anche all’origine del nostro agire. I pescatori cosa avranno capito? Poco importa: fanno quanto hanno capito. Come Francesco che ascolta Ripara la mia chiesa e si mette a fare il muratore… poi capirà. Il Signore vi benedica.

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