di Giuseppe Sammarro (Cittadino ed ex sindacalista della Cgil)

Calato il sipario e spente le luci delle festività natalizie, la città torna a riprendere quella “identità” scaturita dalla fusione del 2018 e “gestita” da questa amministrazione: cioè due città con le loro distinte problematiche ad un agglomerato di 80mila abitanti a cui Stasi non è stato in grado di dare una visione unitaria, inclusiva e propulsiva, e di conseguenza un ruolo e centralità nel comprensorio più produttivo della Calabria.

Ruolo attivo e propositivo verso il quale speravano anche i sindaci della sibaritide, i quali, amaramente confermano ciò, ma non solo, questi primi cittadini mostrano scetticismo verso le recenti scelte operate da Stasi, riguardo le spese effettuate in manifestazioni che sono riuscite solo ad oscurare la realtà, in quanto contrastano con il continuo ed evidente degrado di varie zone del territorio. Accanto a ciò come non sottolineare lo stato comatoso in cui versano, ormai da tempo, servizi essenziali come l’offerta sanitaria.  Cosa dire dello stato di diffusa precarietà in cui vivono pazienti e operatori sanitari nei nostri ospedali, per non parlare dei pronto soccorso che sono al limite del collasso. Ecco perché passato il santo e finita la festa, resta la cruda realtà. Però in tutto questo quadro di diffusa precarietà un dato è certo: la macchina elettorale, al fine di garantire un secondo mandato a Stasi, è partita forte, proprio alla luce dei successi conseguiti attraverso gli “effetti speciali” conseguenti ai concerti e alle luminarie messe in campo dal primo cittadino. A sei mesi dalle elezioni l’unico candidato certo è il sindaco uscente, il quale però pare non godere più dell’appoggio incondizionato del Pd e dei partiti progressisti, perché queste forze partitiche hanno avviato, se pur in maniera timida, un confronto al proprio interno per trovare un candidato che non sia necessariamente Stasi. Nel Pd proprio in questi giorni si allarga la “fronda” interna che non gradisce l’appoggio all’attuale sindaco. Sono guerre intestine appena iniziate, staremo a vedere chi alla fine avrà la meglio. Anche nel centrodestra la situazione non è chiara. Fratelli d’Italia, Lega, Azione e Forza Italia hanno avviato una serie di incontri, ma al momento la scelta del candidato è ben lungi dall’essere dietro l’angolo. Un dato, invece, sul quale riflettere riguarda la società civile che superando le logiche partitiche, sta mostrando la volontà di avviare un dibattito al proprio interno per verificare la possibilità di individuare propri candidati a sindaco.

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