di Salvatore Martino

La smania di apparire che, in questi ultimi tempi, sta producendo vittime, soprattutto tra i più giovani, e che sta assumendo i contorni di una vera e propria deriva che sta trascinando settori, fino a qualche tempo fa, molto lontani dalla pubblicità, compresi alcuni ambiti di Chiesa, deve preoccupare moltissimo, e spingere verso un recupero di strumenti come l’esempio, l’educazione, e la formazione.

Non è possibile pensare di comunicare valori e stili di vita attraverso la spettacolarizzazione di atteggiamenti che nulla hanno a che fare con ciò che si vuole comunicare. C’è bisogno di un sussulto di responsabilità, soprattutto da parte degli adulti, che sono chiamati, oggi, a vivere e a proporre modelli fondati sull’equilibrio e sul rispetto della vita, e non sulla ricerca spasmodica di una popolarità che può produrre negatività, dolore e, persino, morte.

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