Di Angelo Broccolo

Pagano 150 euro al mese d'affitto tassativamente in nero. Non una di quelle belle case sorte negli anni del boom con le rimesse dei migrati nostrani.

Di quelle che esistevano già prima. Abbandonate per inseguire i modelli di riscatto suggerite dal consumismo coevo del fordismo. Dopo,solo dopo arrivò l'austerità e la gran fregatura della fine dei trenta gloriosi. Le macchine che sostituivano le persone ed i trasferimenti delle aziende verso paesi meno indulgenti con i diritti dei lavoratori e senz'altro piu' comprensivi in termini fiscali.. Si da quel momento ci fu un andirivieni strano:macchine libere di muoversi verso est e sud del mondo e persone (molto meno libere)in cammino verso nord... Di queste ne ho incontrato due proprio oggi. Marito e moglie di origine albanese. Si quelli dell'Amerika raccontata da Amelio. Due camere piccole e strette,una funge da cucina-soggiorno con tavolo al centro, divano letto che di sera tarda,come per magia, trasforma in zona notte lo stesso ambiente diurno sulla destra,dove evidentemente si apriva una finestrella per arieggiare ,adesso c'è un piccolo bagnetto abusivo con doccia volante. Un frigorifero che fa concorrenza al ribasso a quello della guardia e televisore a colori recuperati in qualche cimitero di elettrodomestici di scarto, che ancora qualche consumo autoctono resiste,anche e soprattutto grazie alle carte di credito delle finanziarie a 20 euro al mese...Invece non c'è traccia di riscaldamenti.Una stufa a gas che ammorba l'ambiente saturo di frittura che permea i panni stesi a casaccio sulle spalliere delle sedie. Non hanno lavatrice. La signora lava tutto a mano. Sembra di essere dentro un film in bianco e nero degli anni sessanta. Cintura operaia attorno a Milano,prima che scoppiasse l'autunno caldo, Ed invece siamo qui a ridosso della sibaritide. Con i diritti del dopo autunno retrocessi dal jobs act. Famiglia albanese arrivata nel 91. Due figli nati in Italia, moglie casalinga, marito edile in nero. Arrangiano altro anche con lavori agricoli saltuari. Piu' che altro per mettere qualcosa di differente a tavola che non sia quanto acquistato nei discount della piana...Frutta fresca o verdura e dopo i boschi qui attorno per i funghi e le erbette da condire con il prezioso olio guadagnato con qualche baratto lavorativo. Uno dei loro ragazzi studia in un centro urbano della piana: e sono quasi 100 euro al mese di abbonamento.Circa tre giorni e mezzo di lavoro del padre! Non vi sembri strano quanto scrivo. Ormai c'è un mondo parallelo che neppure sfiora le nostre abitudini. Avete mai pensato a cosa portano a tavola i tanti lavoratori pakistani od indiani che pure popolano le nostre contrade? Come e dove vestono le loro splendide donne? Ed i loro bambini che tipo di latte consumano? Si lo so:siamo tutti impegnati ad occuparci delle loro curve,del fatto che è certo il cattivo odore della pelle dei neri e soprattutto del telefonino Il vero obiettivo per codificare la stupidaggine sul loro tenore di vita! Idiozia concorrenziale con quell'altra sui ristoranti pieni di italiani. Si ,perchè proprio in quei luoghi comuni popolati di fantasie importate dal senso comune dominante, si occultano le piazze reali abitate invece da una comunità ibrida ed operaia che non conosce differenze. Italiani e stranieri disuniti nella dimensione del buio e della scomparsa di soggettività riconosciuta. Ci siamo mai chiesto dove fa la spesa un pensionato italiano a 450 euro al mese? E quante tonnellate di agrumi si producono in pochi mesi e quante braccia sono necessarie per raccoglierle? E se esiste un sistema di protezione di quei lavoratori? Non li vedrete nei comizi,nelle assemblee pubbliche..li troverete di mattina presto quando ancora il senso comune dorme e di sera tardi quando ad attenderci ci sono le verità dei talk show...

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