Ennesimo colpo di scena sull’assegnazione delle farmacie in Calabria tramite pubblico concorso. Il Consiglio di Stato, sezione terza, con l’ordinanza 1690/2017 pubblicata nella giornata di venerdì, ha ritenuto di dare efficacia alla graduatoria precedentemente pubblicata e sospesa dal Tar Calabria.  I giudici amministrativi di secondo grado hanno dato, quindi, ragione alla ricorrente la dottoressa Viviana Bartella, difesa dagli avvocati Ettore e Federico Jorio, ordinando alla Regione di adempiere a tutti gli atti necessari all’assegnazione delle nuove sedi. Il tutto a vantaggio della migliore distribuzione, sul territorio, delle farmacie.
A novembre dello scorso anno i giudici amministrativi del capoluogo avevano accolto il ricorso presentato da due partecipanti esclusi dall’assegnazione delle 79 farmacie messe a bando dalla Regione. Secondo quanto affermava nel provvedimento il presidente del Tar Calabria, Vincenzo Salomone, «l'inclusione, nel bando di concorso per titoli ed esami per il conferimento di sedi farmaceutiche, della (sola) maggiorazione del 40% del punteggio per l’attività professionale a favore di farmacisti rurali, presenta verosimili profili di illegittimità per contrasto con l’articolo 9 l. 8 marzo 1968, numero 221, che, in quanto “lex specialis”, per i principi di gerarchia-specialità, consente il superamento di tale punteggio massimo complessivo disponibile per ciascun commissario». A detta del magistrato, l’assegnazione delle farmacie avrebbe creato «una condizione di danno grave e irreparabile» per i ricorrenti.
 Tesi sconfessata dal Consiglio di Stato, secondo cui «nel bilanciamento dei contrapposti interessi, appare prevalente, allo stato, quello alla sollecita conclusione della fase di assegnazione delle nuove sedi a vantaggio della migliore distribuzione sul territorio del servizio farmaceutico». L’ordinanza emanata a Roma sarà ora trasmessa al Tar Calabria per la fissazione dell’udienza di merito.

La Redazione

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