di Giulio Iudicissa

Costretto a casa dall'improvvisa pioggia, il buon contadino di virgiliana memoria piega quel tempo inclemente a suo vantaggio, facendo tante cose: affila il dente del vomere, ricava dal legno un recipiente, provvede a marchiare la sua greggia.

Così anch'io di necessità faccio, oggi, virtù e m'applico a qualcosa. Ecco, tolgo un po' di roba dal mio tavolo: via questo, via quest'altro e via quest'altro ancora, mi resta davanti, solingo e meschinello, un solo volumetto, ne sono l'autore, il quale racconta, d'un fiato, la storia di Corigliano. Lo rileggerò. Chissà che, alla fine, mi sveli, perché questa città scolori e par che muoia.

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