Foto: Pasqualino Veronese

"Vorrei precisare alcune cose importanti che non sono state dette nell’articolo di stampa con cui è stata pubblicata l'assoluzione di Loris Schiavelli.

Quando io sono stato chiamato dal Tribunale di Cosenza a testimoniare nel processo di Schiavelli, mi sono avvalso della facoltà di non rispondere e quindi non ho accusato nessuno. Inoltre io mi sono limitato a confessare il reato soltanto nel procedimento che si è svolto nei miei confronti con il rito abbreviato davanti ad un altro Giudice, in quanto nei miei confronti c’erano delle prove schiaccianti, come le tracce del mio DNA sul berretto che era stato ripreso dalle telecamere del distributore e poi era stato ritrovato nella macchina abbandonata per strada che era stata pure ripresa dalle telecamere. Ed ancora nei miei confronti avevano esaminato i tabulati telefonici da cui risultava che avevo usato il telefono rubato al benzinaio. Quindi se ho reso una confessione, l`ho fatto soltanto nel mio processo per avere una pena più bassa, ma le mie dichiarazioni non erano utilizzabili nei confronti di Loris Schiavelli perché quando sono stato chiamato a testimoniare davanti ai Giudici del processo di Loris Schiavelli, io mi sono avvalso della facoltà di non rispondere e non ho accusato nessuno".

Pasqualino Veronese

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