Un detenuto di origine nigeriana del carcere di Rossano ha aggredito un assistente capo della polizia penitenziaria provocandogli la frattura del setto nasale.

A darne notizia è il sindacato di polizia penitenziaria Sappe con una nota a firma del segretario generale aggiunto, Giovanni Battista Durante, e del segretario nazionale Damiano Bellucci. «Il detenuto, convocato nell'ufficio della sorveglianza generale, dopo il ritrovamento, nella camera di pernottamento, di bastoni atti a offendere – affermano Durante e Bellucci – ha aggredito l'assistente capo con calci e pugni, ma non contento di ciò gli ha anche lanciato addosso una stufa. Il detenuto era stato trasferito a Rossano da Catanzaro, dove aveva anche tentato di aggredire un agente della polizia penitenziaria. A Catanzaro era detenuto per lesioni personali ed oltraggio a pubblico ufficiale. Ci riferiscono che sono frequenti i suoi atteggiamenti di sfida nei confronti della polizia penitenziaria».  «C'è comunque da evidenziare – aggiungono i due dirigenti del Sappe – che gli eventi critici, nelle carceri italiane, a causa di un'organizzazione sbagliata qual è la vigilanza dinamica a distanza, sono aumentati negli ultimi anni. Nel 2016 ci sono stati 8.586 gesti di autolesionismo, 39 suicidi, 1.011 tentativi di suicidio, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti. Nel 2017 i gesti di autolesionismo sono diventati 9.510, i suicidi 48, i tentativi di suicidio 1.135, 1.175 i ferimenti e 7.446 le colluttazioni. A Rossano sono detenute 254 persone, delle quali 153 sottoposte a regime di alta sicurezza».

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