La Guardia di finanza di Sibari ha eseguito un nuovo decreto di sequestro di beni pari a poco più di 35mila euro emesso dal Tribunale di Castrovillari su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di V. A. di anni 66, in qualità di dipendente pubblico del Comune di San Lorenzo Bellizzi.

Il provvedimento è il risultato della prosecuzione di una complessa indagine condotta dalle Fiamme gialle del Gruppo Sibari, su delega di questa Procura della Repubblica, che si è conclusa con la denuncia a piede libero del funzionario pubblico per i reati di peculato, falsità in atti e truffa. Il funzionario sfruttando gli incarichi rivestiti si sarebbe appropriato illecitamente di 14.541,11 euro nel Comune di Trebisacce  e di 35.278,46 nel Comune di San Lorenzo Bellizzi. Il dipendente già nel giugno scorso era stato destinatario della misura cautelare interdittiva della sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio cui sono seguiti sequestri di beni fino a 14.541,11 euro. Le indagini svolte hanno evidenziato come il funzionario, sfruttando la sua carica di responsabile dell'ufficio Ragioneria presso il Comune di Trebisacce, dopo aver contratto dei finanziamenti personali con istituti di credito operava solo formalmente la decurtazione sulla propria busta paga della ritenuta mensile del quinto della retribuzione. Analoga attività illecita sarebbe risultata effettuata nel Comune di San Lorenzo Bellizzi ove, mediante appositi aggiustamenti e quadrature dei conti, avrebbe sottratto più di 35.278,46 euro alle casse dell'Ente, per pagare, tra l'altro, un finanziamento contratto con una società finanziaria a fronte della cessione del quinto dello stipendio. In questo caso, l'uomo ha attuato un articolato artifizio contabile che, sfuggito all'esame generale dei conti da parte degli organi di controllo interni, non ha destato il benché minimo sospetto di irregolarità. Al contrario, la ricostruzione operata dalla Guardia di Finanza, mediante l'esame di ogni singola movimentazione di somme tra i vari capitoli di spesa, ha permesso di evidenziare e quantificare i reali ammanchi di cassa, consentendo la pronta applicazione del provvedimento di sequestro anche per equivalente, della somma di 35.278,46, euro tra beni immobili e saldi attivi di conti correnti bancari.

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