di Cristian Fiorentino

In occasione della Celebrazione Eucaristica serale della terza domenica d’Avvento 2023, la comunità parrocchiale “San Giovanni XXIII” ha accolto la lanterna con la fiamma accesa e arrivata direttamente dalla chiesa della Natività di Betlemme.

Luce portata in una lampada dal gruppo scout Corigliano 1, presente in gran numero presso la chiesa del parroco Don Tonino Longobucco che ad inizio funzione ha esordito: «Questa è la Luce che ci ricorda che Cristo è la Pace». Ogni anno nella grotta della Natività, un bambino accende “La Luce della Pace”, alimentata dagli olii offerti dalle comunità mondiali, che viene poi trasportata in aereo in Europa in una lanterna speciale in oltre trenta nazioni. Fiamma che da Betlemme è giunta anche in riva allo Jonio, attraverso una rete di associazioni che distribuisce la "Sacra Fiamma" grazie al “Treno della Luce” che parte dal nord Italia per toccare tante città lungo lo stivale.

Gruppo scout di Corigliano che ha accolto la “Luce” presso la stazione di Paola per poi portarla nella diocesi jonica. Suggestiva l’atmosfera creatasi durante la funzione con tutti i fedeli e i tanti parrocchiani che a fine Messa hanno potuto portarsi a casa la “Luce di Betlemme” grazie ai lumini messi a disposizione dagli stessi scout. Lanterna con la “Luce di Betlemme” che resterà presso la chiesa “San Giovanni XXIII” per tutto il periodo natalizio e chiunque voglia, potrà recarsi presso la stessa comunità per attingere la fiamma e portarla nelle proprie abitazioni. Particolari le parole declamate dal parroco Don T. Longobucco prima e durante l’omelia prendendo spunto anche dalle letture e dal Vangelo nella domenica cosiddetta della "Gioia" del 17 dicembre 2023: «Ascoltiamo in queste settimane notizie terribili provenire proprio dalla Terra di Gesù. Dagli stessi luoghi da dove è arrivata questa Luce ci giungono immagini terrificanti. Indice della brutalità che l’uomo può commettere quando smarrisce l’essenza di questa Fiamma e quando non vede più la meraviglia e lo stupore che emana.

Tutto accade perché non abbiamo più la meraviglia e lo stupore del Bambino Gesù che in questo periodo d’Avvento attendiamo. Abbiamo smarrito la vera Luce e il fascino dei riti natalizi barattando la festa di Natale con cenoni, regali ed elementi effimeri. Dovremmo essere, invece, anche noi nei nostri tempi Luce di Betlemme come lo è stato Giovanni Battista: testimone e immagine di Chi dovrà arrivare. Noi non siamo Dio, non possiamo pretendere di metterci al suo posto ma abbiamo bisogno di Dio. Come abbiamo ascoltato nelle letture, siate sempre lieti, attraverso una preghiera incessante e rendete grazie per il dono della vita e della fede. Lieti e oranti per accogliere un Bambino che dà Pace e Gioia al nostro cuore anche nei momenti difficili della nostra vita che non ci risparmiano. Il cristiano della gioia fonda la sua vita su Gesù Cristo perché sa pregare nel rapporto quotidiano con Dio. Ma se manca questa gioia e manca questo Bambino tutto si complica e non riusciremo a rialzarci facilmente. Accogliamo- ha concluso Don Tonino Longobucco- la vera Luce e l'invito ad essere testimoni come Giovanni in nome della luce per poter testimoniare l'amore di Dio per noi».

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