Fonte: Comunicato stampa

Non si arresta, infatti, la protesta del coordinamento “Salviamo il Porto di Corigliano Schiavonea” contro il mega insediamento industriale della Multinazionale americana Baker Hughes e contro il progetto faraonico di Parco Eolico sulle nostre coste.

Anzi si allarga con il coinvolgimento dei sindaci della zona che hanno partecipato alla riunione di sabato scorso 16 dicembre scorso, presso il mercato ittico di Schiavonea, insieme ad altri rappresentanti  istituzionali e sindacali. Iniziativa che si è trasformata in un vero e proprio presidio di informazione e di trasparenza nei confronti della popolazione di tutto il territorio. All’incontro hanno partecipato, oltre ai rappresentanti del Coordinamento, l'on/le regionale Davide Tavernise, l'ex deputato Francesco Forciniti,il vice sindaco di Cassano, Antonino Murro, il sindaco di Mirto, Antonio Russo, Il vice sindaco di Albidona, Lucio Liguori che hanno manifestato la loro solidarietà, vicinanza e collaborazione in questa fase della protesta.

Presente anche l'ex presidente regionale del Wwf Fabio Menin che ha esposto le proprie tesi in seno al problema condividendo le ansie e le problematiche dei coordinatori. «La stessa protesta- si legge nella nota- va avanti e con maggiore partecipazione da parte della cittadinanza e dell'intero territorio. La lotta prosegue nonostante la latitanza degli enti preposti (Autorità portuale, Regione, Comune di Corigliano Rossano e dei politici e sindacalisti) che ci "nascondono le carte" non rispondendo alle richieste del coordinamento “Salviamo il Porto di Schiavonea", fatto grave per dei progetti come quello della Baker Hughes che invece viene presentato a Catanzaro in una sede lontana dalla cittadella in modo sempre poco trasparente e incompleto. Il progetto lo ripetiamo andrebbe a stravolgere tre quarti dell’intera area del nostro porto per la realizzazione di enormi capannoni industriali per la costruzione di componenti di pale eoliche, turbine a gas ed elettriche di grandi dimensioni con un totale di otto capannoni alti più di venti metri che avranno un impatto negativo sullo sviluppo in senso turistico e peschereccio del porto così come previsto nel nuovo PSA (Piano Strutturale Associato, approvato dai comuni  di Corigliano Rossano, Mirto ecc.), con conseguenze sul mare di Schiavonea e dell'intero golfo ionico e sull'ambiente in generale per via dei lavori di verniciatura, saldatura, sabbiatura, manifattura di tipo metalmeccanico che produrrebbe anche inquinamento acustico.

Un futuro pericoloso ed  insalubre  in primis  per la zona di Riva Bella e poi per tutto il resto del comprensorio. L’attracco al porto di enormi navi per carichi industriali andrebbe a compromettere tutta la natura del porto ed inibirebbe non solo il mondo dei pescatori (ricordiamo che Schiavonea ha una delle flotte peschereccie più grandi del mare ionio e non solo) e anche la possibilità di approdo per le navi crociera con un progetto di attracco crocieristico già finanziato dall'autorità portuale e della stazione di alaggio e varo già appaltata ad una ditta locale. Nonostante il periodo di festività natalizie il coordinamento, che ha già predisposto un manifesto vela che girerà nella città nei prossimi giorni, intensificherà la lotta con presidi  e manifestazioni pubbliche su tutto il territorio al fine di bloccare questa nefasta svendita del porto e dell'intero territorio. A questa mancanza di trasparenza delle  istituzioni il coordinamento si opporrà con tutte le sue forze con l'aiuto e la partecipazione di sempre più cittadini contro questo progetto di industria metalmeccanica pesante. Progetto che ripetiamo andrebbe ad annientare la pesca e il lavoro dei pescatori, il turismo, in questi anni in fase di ascesa, e tutti i progetti già in itinere. 

L’arroganza e il mutismo sul tema di tutti i politici, di qualsiasi schieramento, a livello locale, regionale nonché dei rappresentanti nazionali, sindacati compresi sarà denunciato in tutte le sedi. L'approvazione di questo progetto che sembrerebbe in dirittura di arrivo viene considerato una mannaia in primis sulla città di Corigliano Rossano, di Schiavonea in particolare e di tutto il comprensorio.  Infine, il Coordinamento vorrebbe capire finalmente dove è finita l’anima e lo spirito ambientalistico del sindaco Stasi che nel 2014-2015 scendeva in piazza in nome del territorio e proprio a difesa del porto. Sindaco- conclude la nota- che in quanto massima carica della città dovrà valutare nella fattispecie il progetto per opporsi con l'intero Consiglio comunale per non permettere alla Baker Hughes di accaparrarsi A GRATIS IL PORTO e di devastare e stravolgere il nostro territorio”.

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