di Cristian Fiorentino

Nella giornata del 13 dicembre, nel cuore del borgo antico coriglianese, onorata la memoria liturgica di Santa Lucia. Celebrazioni religiose indette e predisposte dalla comunità ecclesiale di “Sant’Antonio e Santa Maria Maggiore”.

La comunità diretta dal parroco Don Fiorenzo De Simone e dal vice Don Vincenzo Ferraro, dopo aver osservato il triduo presso la chiesa di S. Antonio in onore della sicula protettrice degli occhi e della vista, mercoledì 13, ha celebrato tutte le funzioni nella chiesa di “Santa Maria Maggiore”. Dopo le Sante Messe delle 7:30 e alle 9, alle 10:30 la Celebrazione Eucaristica è stata officiata dal vicario generale diocesano Don Pino Straface. L’annunciata presenza dell’Arcivescovo di Rossano-Cariati Monsignor Maurizio Aloise è stata cancellata, nelle ore precedenti, causa l’influenza stagionale che ha colpito lo stesso Monsignore.

Onori di casa toccati allo stesso Don F. De Simone, fresco di nomina a Corigliano da appena tre mesi, che ha salutato lo stesso Vescovo, augurandogli buona guarigione, e accogliendo Don P. Straface come confratello e amico d’infanzia, essendo entrambi originari di Longobucco, e salutando l’onorevole Pasqualina Straface come membro istituzionale presente. Inoltre, lo stesso Don P. Straface è stato nominato parroco proprio a Spezzano Albanese, nella chiesa della “Madonna del Carmine” dove fino a settembre ha operato proprio Don F. De Simone. Chiusa questa parentesi cronologica di scambi ecclesiastici, la Messa è stata assistita dai ministranti e accompagnata dalle note e le voci del coro. Le parole dell’omelia del vicario generale diocesano hanno attraversato più aspetti: «Oggi- ha esordito Don. Pino Straface- benediciamo il Signore per averci donato Santa Lucia.  Amore di Dio che, attraverso i Santi, tocca il nostro cuore. Anche tutti noi possiamo vivere la Santità senza farci intimidire dalla grandezza del concetto di perfezione. Guardare i Santi vuol dire chiedere a Dio di farci diventare Santi. Papa Francesco, nell’esortazione apostolica in “Gioite e Esultate”, afferma la Santità di grandi uomini e la Santità delle persone della porta accanto. Quella Santità frutto della semplicità per tutto il bene che ognuno compie per gli altri. Gesti e attenzioni compiuti con amore e solidarietà si tramutano in Santità. Si può vivere- ha proseguito Don P. Straface- la Santità feriale traendo spunto dalla parola di Dio. Nel brano del vangelo di Matteo di oggi, si afferma il Regno dei Cieli dire e che Dio è nostro Padre. Un vangelo inteso come cammino dove si deduce la paternità di Dio che dona un amore infinito ed esagerato. Amore rappresentato dal sacrificio del crocifisso. Essendo figli di Dio, noi siamo fratelli e sorelle nell'umanità in un vincolo universale. E per questo che mai come adesso, dobbiamo ricordare ed essere attenti alla Terra Santa, luogo tanto caro a Gesù, dove persiste una guerra inutile dove i nostri fratello e sorelle sono costantemente in pericolo e dove in tanti hanno perso e perdono la vita. Lunedì prossimo, a proposito di Terra Santa, ci sarà presso la Cattedrale di “Maria Santissima Achiropita” a Rossano, il concerto di “Colors for Peace” con protagonisti i bambini delle scuole della nostra diocesi in collegamento con gli alunni delle scuole di Gerusalemme e Betlemme. In questo scenario, Santa Lucia ci indica la prospettiva da seguire con la sua testimonianza. Oltretutto, la casa indicata nel vangelo è il cuore di Gesù che dà ristoro e fonte di amore inesauribile. Attualizzando i nostri giorni, in presenza di femminicidi, violenze in genere o guerre sembrerebbe non esserci posto per il bene. E, invece, c'è chi si impegna costantemente per il bene comune anche se non è in primo piano e non viene reclamizzato. Essere figli di Dio si traduce anche nel guardare la vita senza mai perdere la fiducia in Dio. Santa Lucia ci ha lasciato il suo attestato avendo avuto coraggio nel restare fedele a Gesù nella sua vita: perché l'amore di Dio vince sull'odio. Niente può ostacolare il nostro cammino se abbiamo fiducia in Dio. Gli occhi di Santa Lucia siano come luce di speranza per le nostre comunità. Pensando allo svuotamento dei centri storici – ha concluso Don Pino Straface- vogliamo auspicare che le persone del centro storico di Corigliano siano proprio come tante luci di speranza ancora accese con l’ottimismo di voler vedere il bicchiere sempre mezzo pieno». A margine della Santa Messa benedetti i bambini con gli abiti votivi della Santa. Nel pomeriggio, invece, celebrazioni concluse con la processione della statua di Santa Lucia sempre per le vie del centro storico. Venerazione alla Santa siracusana rinsaldata ancora una volta dalla presenza dei fedeli coriglianesi nell’ambito delle abituali usanze.   

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