di Cristian Fiorentino

A ventiquattro ore di distanza dal commiato a Don Gaetano Federico, presso la chiesa di Sant’Antonio la comunità parrocchiale coriglianese ha dato il benvenuto al nuovo parroco Don Fiorenzo De Simone. Emozioni diametralmente opposte perché dalla malinconia per la partenza si è passati alla gioia dell’accoglienza.

Celebrazioni d’ingresso presiedute dall’Arcivescovo Maurizio Aloise, dal cerimoniere Don Tonino Longobucco, il vice parroco Don Vincenzo Ferraro, dai sacerdoti della vicaria di Corigliano assistiti dai ministranti. Messa d’ingresso del 22 settembre 2023, accompagnata magistralmente dal coro, e vissuta alla presenza di autorità civili, numerosi parrocchiani, i familiari del neo parroco e molti fedeli giunti anche dalla parrocchia “Madonna del Carmine” di Spezzano Albanese. Copiosa partecipazione proprio dei fedeli spezzanesi, capeggiata dal sindaco che nei giorni scorsi ha tributato anche la cittadinanza onoraria a Don F. De Simone.

Valida testimonianza del buon operato che Don F. De Simone ha lasciato nella sua ultima comunità. Entrata del neo parroco contraddistinta, inoltre, da alcuni segni: il primo corrisponde proprio alla Madonna del Carmine che come nella sua ultima parrocchia è molto venerata a Corigliano e a S. Antonio; il secondo è che la Messa si è celebrata sia nel giorno di S. Maurizio, nome dello stesso Arcivescovo Aloise, che alla vigilia della memoria liturgica del transito di un altro grande Santo come Padre Pio, anch’Egli molto venerato attraverso un gruppo ad hoc nella parrocchia di S. Antonio. Il terzo segno è più un gesto che non è passato inosservato ma che fa percepire già il carattere umile del nuovo parroco: al momento dell’aspersione con l’acqua Santa dei fedeli ha voluto condividere questo compito proprio con Don V. Ferraro. Don Fiorenzo De Simone, originario di Longobucco quarantaduenne il prossimo ottobre e con alcuni zie e cugini diretti di Corigliano, ha ricevuto dal Vescovo le nomine di parroco di Sant’Antonio, Santa Maria Maggiore e  assistente spirituale della confraternita “Maria Santissima dei Sette Dolori”.

Realtà tutte ricadenti nel centro storico coriglianese, con cui Don F. De Simone dovrà trovare presto familiarità e feeling e da cui ha ricevuto in regalo una raffinata stole. Durante la funzione, inoltre, sempre col al fianco il confratello Don V. Ferraro, Don Fiorenzo De Simone ha rinnovato anche le promesse sacerdotali dinanzi al Vescovo e all’altare. Monsignor Aloise a margine della celebrazione e prima della benedizione ha anche ceduto il posto principale, tra gli applausi scroscianti, al nuovo parroco designato. Il messaggio di benvenuto della comunità, invece, è stato pronunciato dal membro del consiglio pastorale Ninì Tiano che ha ringraziato il Vescovo per aver ravvivato i loro cuori e che ha inoltrato l’atto di affidamento collettivo a Don Fiorenzo per una comunione fraterna e autentica. Monsignor M. Aloise che ha salutato e espresso gratitudine innanzitutto alle comunità e alle suore, coriglianesi e spezzanesi, al vice parroco, alle confraternite, al coro, alle autorità e a tutte le organizzazioni.

Ha ringraziato Don Federico e Don Giuseppe Pisani per il loro servizio svolto con vero senso d’amore. Ripartendo proprio dalla partenza del parroco e del vice uscente, l’Arcivescovo della diocesi di Rossano-Cariati, ha rimarcato un concetto basilare alla missione sacerdotale: «Il nostro dono ricevuto da Dio va condiviso con i fratelli andando altrove e in luoghi nuovi.  Logica che si lega ad una sorta di scambio di doni nella carità. Ogni consacrato ha scelto Dio e non altro. Dove c'è un tabernacolo nel mondo c'è Dio.

Ringrazio il Signore per la parola di Dio offerta in questo giorno. Gesù predicava per paesi e villaggi annunciando la buona novella. La stessa missione di ogni presbitero, dei vescovi e di tutti i consacrati. La liturgia- ha proseguito Monsignor Aloise- ci propone Paolo e la vita della comunità cristiana. Paolo ci ammonisce per evitare le cose spiacevoli. Don Fiorenzo non potevi iniziare da pagine e versi migliori. La lettera a Timoteo avverte di evitare tutto ciò che non è conforme alla legge del vangelo conformandosi alla giustizia. Avvertenze e indicazioni, tra pietà, carità, mitezza e giustizia, a cui Don Fiorenzo, tutti i sacerdoti e le comunità sono chiamati. Lista che si contrappone ai vizi bandendo l'ozio, evitando discussioni inutili, litigi, inimicizie e quelle che Papa Francesco chiama i pettegolezzi. Su queste basi si possono cambiare radicalmente e nel segno del bene le nostre comunità. Non è un caso che cinquantamila gruppi sinodali, dal nord al sud dell’Italia, ci hanno chiesto in questi anni una chiesa che sia famiglia accogliente. Ricordandosi sempre che tutto è finalizzato per cercare di raggiungere la vita eterna per cui, i sacerdoti e i consacrati, hanno espresso la propria professione di fede. Perché è al centro del nostro ministero c'è Gesù Cristo.

La lettera a Timoteo è un esemplare testamento. Chiediamo sinceramente al Signore di avere al centro Gesù Cristo guida della nostra vita come ci ricorda Paolo nella lettera a Timoteo». Dal canto suo, le parole di Don Fiorenzo De Simone alla comunità tutta sono state genuine e sentite: «Sentimenti di gioia e trepidazione abitano in questi momenti il mio cuore. Affido il mio Sacerdozio al Signore sulle vie della giustizia e della pace. Facendo tesoro di espressioni a me care voglio iniziare questo nuovo percorso nella gioia e ringraziando il Signore per come opera nella mia vita. Grazie al vescovo per l'affetto paterno e tanti auguri per il suo onomastico con grande affetto. Scelgo sempre la chiesa che si fa preghiera. Voglio ringraziare Don Gaetano Federico per tutto il bene che ha operato in questo contesto e raccolgo questa storia per continuare ad operare quello che il Signore vorrà. Grazie al confratello Don Vincenzo Ferraro che, restando al mio fianco, mi indicherà la strada. Grazie alle autorità, al sindaco di Spezzano per la presenza e l'amicizia, la comunità spezzanese tutta, accompagnata dal parroco Don Pino Straface. Un cordiale e affettuoso saluto alle comunità di Corigliano. Abbraccio che giunga davvero a tutti, alle famiglie, ai movimenti a tutti gli uomini di buona volontà e anche a chi non è presente per qualsiasi motivo. Vengo in mezzo a voi come colui che serve e per camminare insieme nella gioia e nella fraternità. Abbiamo un’unica missione che è quella di essere fratelli che avanzano insieme per un andare incontro a Gesù. Intenzioni per il nostro Cammino per cui chiedo le intercessioni di Santa Maria e Sant'Antonio. Auguri a noi».   

Crediti