di Giacinto De Pasquale

Il padre salesiano don Renato Torresan, ieri sera, domenica 10 settembre, ha celebrato la sua ultima Santa Messa nella Parrocchia dei Santi Nicola e Leone, prima di essere trasferito nella sua nuova sede spirituale di Vibo Valentia.

Dopo otto anni di ministero qui a Corigliano presso l’Opera Salesiana don Bosco di via Provinciale, don Renato si reca presso altra sede sempre qui in Calabria. Con lui, ieri sera, a concelebrare la Santa Messa, c’erano don Natalino Carandente, don Mario Stigliano e don Raffaele Napolitano. Tanti parrocchiani hanno gremito la chiesa per salutare il padre salesiano.  Don Renato in questi otto anni lo abbiamo incontrato spesso, anche per scambiare con lui qualche battuta. Gli incontri con lui, anche se brevi, ti lasciavano sempre qualcosa dentro. Uomo di Dio e di preghiera, “maratoneta” e instancabile confessore. “Maratoneta” perché si è sempre spostato a piedi nello Scalo cittadino, eppure dall’Oratorio di via Provinciale alla Chiesa dei Santi Nicola e Leone il tragitto non è certamente breve. Ebbene don Renato sia con il sole che con la pioggia raggiungeva le sue mete a piedi. Nell’incontrarlo notavi il suo modo gentile di salutarti e se lo fermavi per chiedergli qualcosa, certamente non lesinava tempo e utilissimi consigli. È stato un instancabile confessore: ore e ore a confessare tanta gente e sempre con il sorriso sulle labbra. Le sue omelie erano essenziali, mirava sempre al “cuore” della parola di Dio, ecco perché è un uomo di Dio.   “Né chi pianta, né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere”. Questa frase fotografa perfettamente, secondo me, il suo stile spirituale. Il suo modo di fare Chiesa e Comunità lo posso paragonare all’immagine dipinta in un quadro, dal famoso pittore Van Gogh. Si tratta del “Seminatore al tramonto” che ben si presta ad una delle pagine più significative del Vangelo di Matteo. Tutto è racchiuso nel ripetersi di quel gesto antico: la manciata di semi gettata con abbondanza e caduta in terreni diversi, diventa gesto di coraggio, di fiducia e di speranza, perché l’esito della semina è incerto. Il seminatore rischia indipendentemente dal risultato, che sarà visibile solo in futuro. L’essenziale non è nel raccolto, non è nell’attesa di successo, ma è nel seminare del bene, nel provarci, sempre e comunque. La Comunità dei Santi Nicola e Leone, con te, con don Natalino e gli altri padri salesiani, negli ultimi otto anni, ha continuato a piantare e ad irrigare, o meglio anche tu, hai lasciato cadere la tua manciata di semi in modo convinto, fedele, coerente con la tua educazione, con la tua formazione e con il tuo percorso personale e di vita. Io, e penso anche gli altri componenti la comunità parrocchiale, abbiamo accolto ed apprezzato i doni che in questo tempo hai saputo offrirci con rispetto e attenzione, affrontando, in un confronto sincero, perché no, anche qualche fatica, ma comunque riconoscente per i momenti di bene e di crescita vissuti, che, oggi in particolare, affiorano nei miei ricordi. Ma non ti sei perso d’animo, e rimboccate le maniche hai incominciato ad incontrare i vari gruppi. È sempre delicato il momento in cui il parroco lascia la comunità per assumere un nuovo incarico, perché il sacerdote è testimone di vita, fratello e padre nella grande famiglia che è la parrocchia e perciò dire grazie a te, Don Renato, è dire grazie a Dio, per essersi preso cura della nostra comunità attraverso una persona, un volto, una voce, un cuore ben precisi. Grazie Don Renato per il lavoro che hai svolto e per le relazioni che hai creato, per la pazienza che hai dimostrato verso di noi, nel metterti in ascolto per imparare a conoscerci, a conoscere il nostro cammino formativo ed integrare con intelligenza proposte nuove nel percorso pastorale. Grazie per aver condiviso le gioie e i dolori di un pastore che ha guidato, insieme agli altri confratelli salesiani, il loro gregge con saggezza ed equilibrio; non sempre è facile mediare per mantenere l’unità. Grazie per averci offerto spunti su come vivere il Vangelo, su come incontrare Gesù, nell’ascolto della Parola e nella preghiera, nella preghiera personale e comunitaria, affinché compissimo scelte per il bene comune, e da soli, davanti alla croce, per confidare a Lui ciò che ci stava più a cuore. Grazie perché in questi otto anni un po’ siamo cambiati noi per quello che ci hai trasmesso e donato e ci auguriamo che anche tu sia un po’ cambiato per quello che ognuno di noi e la nostra comunità, ti ha trasmesso e donato. Ringraziamo il Signore per il dono che ci ha fatto nell’averti inviato tra noi e, insieme, di avere scritto un pezzo della storia della nostra comunità parrocchiale; siamo sicuri che a Vibo Valenzia, tua prossima sede, svolgerai altrettanto bene l’incarico che ti è stato affidato, con la certezza che il tuo servizio porterà altrettanta grazia ai giovani e ai ragazzi che incontrerai. Auguri di tutto cuore e con riconoscenza per il tempo vissuto insieme, ti auguriamo di proseguire in grazia di Dio il tuo cammino spirituale. Ricordati che sarai sempre nelle nostre preghiere. Sentiamo il dovere di dirti: grazie, ti vogliamo bene Don Renato. Il Signore ti Benedica!

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