di Antonia Romano

I Comuni che il 22 marzo hanno firmato un protocollo d’intesa con la sezione Anpi Castriota Magnelli di Castrovillari sono: Acquaformosa, Cassano all’Ionio, Castrovillari, Civita, Frascineto, Mormanno, Rocca Imperiale, San Basile.

La realizzazione di questa rete si deve all’impegno della proponente sezione Anpi di Castrovillari e alla risposta positiva e collaborativa dei sindaci. La costituzione di una rete di Comuni dichiaratamente antifascisti rappresenta un atto politico particolarmente significativo in questa epoca.. Si tratta ora di trasformare le parole in fatti concreti, azioni che rispondano ai bisogni specifici di ogni contesto, collegate tra loro da un filo conduttore comune: costruire cultura democratica, che, dalla memoria di ciò che troppe persone credevano essere un passato archiviato, eriga una barriera invalicabile verso ogni autoritarismo, a difesa della Costituzione, contro ogni tentativo di sua destrutturazione. Il pericolo più imminente è rappresentato dall'autonomia differenziata, tentativo di balcanizzazione del paese, frutto di un perverso accordo tra forze di governo secessioniste e forze di governo nazionaliste, che svendono l'unità nazionale in cambio dell'appoggio per il presidenzialismo. Il governo di un paese frammentato in 20 regioni rese autonome da quanto si sta deliberando, potrà essere garantito solo da un uomo forte al comando. Il progetto, che parte da una pre-intesa tra lo Stato e tre Regioni: Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, stipulata nel 2018, conseguenza della modifica del titolo V della Costituzione, porterà ad avere 23 materie di competenza esclusivamente regionale. La stessa definizione dei Livelli Essenziali di Prestazioni (LEP) avverrà con procedure verticistiche. Si tratta dei livelli minimi che ogni servizio pubblico deve raggiungere. I LEP saranno definiti, come prevede la legge di bilancio 2023, da una cabina di regia che collegherebbe tale definizione alla spesa storica degli ultimi tre anni effettuata dalla Regione sulle materie su cui si andranno a stabilire i livelli essenziali. È facilmente intuibile il rischio di amplificare e istituzionalizzare le forti disuguaglianze già esistenti tra nord e sud. La prima importante azione comune alla rete antifascista appena costituita dovrebbe dunque essere, a parer mio, una forte difesa della Costituzione nata dalla resistenza, prendendo posizione contro questa aggressione alla nostra democrazia e, per farlo, condividere odg da far approvare nei consigli comunali, come già ha fatto qualche comune della nostra provincia, prendendone le distanze e promuovere la firma alla proposta di Legge Costituzionale di iniziativa popolare per la modifica dell’art 116, comma 3, e dell’art 117, commi 1, 2, 3 della Costituzione, unico baluardo contro quella che rischia di essere una vera e propria disgregazione del nostro paese e una minaccia seria all’assetto democratico della repubblica italiana. Ma soprattutto, la rete dovrebbe farsi carico di una capillare informazione facilmente accessibile, perché sia chiaro a tutte e a tutti cosa sta accadendo al paese, al di sopra delle nostre teste, oltre le nostre volontà.

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