di Cristian Fiorentino

Dopo 22 giorni di cammino e 650 km a piedi, Don Santino Borrelli ha tagliato l’ennesimo traguardo. Il sacerdote della parrocchia “San Michele Arcangelo” di Donnici, partito lo scorso 31 luglio, dalla cattedrale ucraina di Leopoli ha raggiunto il 22 agosto il Santuario Mariano di Czestochowa in Polonia

Il parroco originario di Rogliano, già esperto di notevoli vie “vocazionali”, dopo aver recapitato all’arcivescovo dei Latini, Mons. Mieczyslaw Mokrzycki, le offerte raccolte nella sua comunità, ha iniziato la sua marcia di devozione per la “Pace”. Al suo fianco Vincenzo, un ragazzo conosciuto in un altro cammino, che insieme alla moglie Agnieszka sono risultati provvidenziali per l’intera missione. «Avevo- ha esordito Don Santino- già deciso lo scorso anno di affrontare questo itinerario. Poi lo scoppio della guerra mi ha ulteriormente convinto che era il tragitto giusto da affrontare per invocare il dono della Pace. Dopo aver affrontato all’inizio dell’anno anche il covid e le sue conseguenze, nel cammino inglese di Santiago a maggio, ho chiesto al Signore il suo sostegno. Lì ho conosciuto Vincenzo e sua moglie Agnieszka, residenti in Polonia e con l’itinerario che transitava proprio da casa loro, ed ho capito il segno della Divina Provvidenza. Lungo l’impegnativo percorso abbiamo ricevuto un’accoglienza assoluta e gratuita. Esperienza intensa e affascinante dove abbiamo toccato con mano l’enorme Fede di popoli intrisi di una Cristianità meravigliosa. L’ospitalità e il supporto ricevuto da semplici famiglie, da molte consorelle, da Padre Mariusz della “Congregazione dei Paolini”, l’incontro con i Francescani è stato edificante e unico. Ci hanno assistito con i sorrisi, con i pasti, offrendoci riparo per la notte e spesso condividendo anche diversi chilometri con noi». Tanti i passaggi, i gesti e le emozioni che questa “sconvolgente” esperienza può emanare: «In Ucraina, abbiamo visitato campi profughi, cimiteri militari così come in Polonia il campo di sterminio di Auschwitz. Luoghi di dolore dove si avverte tutta la sofferenza umana del passato e del presente. Per questo abbiamo offerto il nostro cammino affinché l’uomo possa rivedersi e ritrovare la via del dialogo, della fratellanza e della comunione». Su tutti un episodio particolare: «E’ capitato- ha spiegato Don Santino- di incrociare dei militari ucraini che ci chiedessero dove stavamo andando. Dopo esserci fatti riconoscere e aver spiegato loro il contesto della nostra missione, l’iniziale diffidenza ha lasciato il posto ad abbracci, preghiere e pianti condivisi nonché diverse sensazioni e spunti di riflessione. In un altro contesto, invece, una suora ci ha ripulito le scarpe sporche del fango del giorno prima, affrontando una levataccia notturna per farci trovare le nostre calzature pronte all’alba del giorno successivo». Non sono mancati, però, anche gesti concreti di solidarietà: «Durante il cammino - ha specificato Don Santino- abbiamo recitato e distribuito una preghiera ad hoc per la Pace, formulata in italiano, ucraino e polacco e un’immagine di Gesù misericordioso. Inoltre, il nostro contributo è stato finalizzato non solo a donazioni per beni di prima necessità ma anche dell’anima condividendo l’idea di un sacerdote greco-cattolico. Progetto che vuole promuovere opere di misericordia spirituali per consolare gli afflitti attraverso la stampa e la diffusione di una particolare “Via Crucis” finalizzata ad aiutare tutti coloro che vivono l’incubo della guerra per far mutare la rabbia in preghiera fino a trovare pace e consolazione. Una sorta di sostegno morale, psicologico e spirituale per chi vive quotidianamente sotto lo stress e la paura della guerra, delle bombe, delle sirene, delle fughe nei campi e nei rifugi delle cantine». Il viaggio si è concluso nel giorno della festa di Maria Regina dell’Universo, con tanto di atto di affidamento, consacrazione e preghiera per la Pace alla miracolosa Madonna Nera nel Santuario di Czestochowa. A Cracovia Don Santino al santuario della “Divina Misericordia”, tanto caro a “San Giovanni Paolo II”, all’alba del 23 agosto ha celebrato una Santa Messa di ringraziamento prima del ritorno in Italia. I cammini e soprattutto i chilometri macinati, negli anni, da Don Santino non si contano più ma ognuno possiede un suo valore caratteristico. Dopo la Donnici-Roma dello scorso anno, il tappone internazionale affrontato quest’anno, ha voluto ricalcare anche l’incessante invito di Papa Francesco a non dimenticare le guerre e nella fattispecie il dramma doloroso del popolo ucraino. E dopo tanto camminare, “Il Pellegrino della Pace”, Don Santino Borrelli, proseguirà la sua incessante missione anche dalla sua parrocchia di Donnici pensando già al prossimo cammino su cui misurarsi. Intanto, lo attende un nuovo meraviglioso viaggio alla Madonna di Medjugorje nei prossimi giorni.   

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