Lo sblocco della nuova “via della seta” per gli agrumi made in Italy che potranno essere esportati in Cina, anche con gli aerei cargo,favorisce senza alcun dubbio anche l’export della filiera agrumicola calabrese che può notevolmente irrobustire il regolare trend crescente delle esportazioni agroalimentari nel mondo”.

Così, il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto commenta l’accordo fra Roma e Pechino per l’abolizione di barriere non tariffarie, annunciato dal vice premier Luigi Di Maio per gli agrumi italiani che fino a oggi non sono mai riusciti ad arrivare in Cina. Una nuova ed importante via di accesso per arance, Clementine, mandarini, limoni e gli altri agrumi che si aggiunge ad altre aperture delle frontiere cinesi come quella del 2016 per le carni suine italiane e quella del 2018 per la nostra erba medica. “E’ una bella sfida – rilancia Francesco Cosentini, direttore Coldiretti Calabria – che dovrà servire a modernizzare ancora di più le aziende per poter rispondere ad una domanda di export agroalimentare che, come certifica Ismea su dati Istat, nel 2017 ha fatto segnare per la Calabria un valore di 175 milioni di euro con una quota del 37% e una crescita nell’ultimo decennio del 35%. Una tangibile dimostrazione – sottolinea Cosentini - del peso dell’agroalimentare nella nostra regione che dovrebbe trovare sempre più attenzione nella definizione delle strategie di sviluppo regionali”. I tassi di crescita delle esportazioni agroalimentari segnalano, quindi, che in Calabria esistono imprese competitive sui mercati internazionali e l’apertura in Cina delle barriere ai nostri agrumi avrà sicuramente un riflesso positivo stimolando ancora di più innovazioni organizzative e il consolidamento nella conduzione aziendale di giovani agricoltori che hanno apportato valore alle aziende. “Siamo la seconda regione produttrice di agrumi e abbiamo una straordinaria occasione conclude il presidente di Coldiretti Calabria – di fare leva sulla qualità e sulla crescente domanda di prodotti agro-alimentari che hanno caratteristiche organolettiche e salutistiche, di tracciabilità del processo produttivo e che identificano un territorio”.

 Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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