La sera del 26 luglio  2018, mentre la Chiesa  celebrava la festa dei genitori della Madonna, Anna e Gioacchino, il Padre misericordioso e buono ha chiamato improvvisamente a sè Suor Lidia (Maria Rosaria Ferraro), aveva 79 anni.

Suor Lidia era qui a Corigliano da ben 44 anni, dove svolgeva la propria missione presso l’Istituto Sacro Cuore di contrada Santa Lucia a Corigliano. L’intera comunità di Corigliano-Rossano piange  l’amatissima Superiora. Persona stimata e apprezzata da tutti, perché Suor Lidia ha sempre mostrato, senza mai ostentare nulla, ma con la modestia delle persone di fede, alte doti di comunicativa, sempre rispettosa verso gli altri, piena di entusiasmo e spirito vitale, tutte doti che hanno fatto di Lei una persona speciale. Per questo la comunità la piange, e non sola quella delle Sorelle dell’Istituto Sacro Cuore, ma soprattutto la gente comune, quella gente che ha avuto la fortuna di conoscere Suor Lidia e che ci ha chiesto, con le lacrime agli occhi e con il cuore spezzato dal dolore, di vergare una suo ricordo: semplice, ma vero ed efficace. “La prego – ci ha detto chi ha voluto questo ricordo – di sottolineare il coraggio di Suor Lidia, la sua grinta, la sua determinazione e, infine, il suo sorriso che resterà per sempre nei nostri cuori”. Anche noi abbiamo avuto la fortuna di incontrare Suor Lidia, sia quando svolgeva la propria opera presso l’asilo del Castello negli anni settanta e ottanta, dove insieme ad altre consorelle ha educato e portato per mano le nuove generazioni di coriglianesi,  e poi negli anni novanta presso la bella struttura di contrada Santa Lucia dove ha concluso il proprio percorso terreno. Quante volte l’abbiamo incrociata presso i Servizi Sociali del comune dove si recava per “sbrigare le pratiche”. Con lei abbiamo effettuato anche una gita alcuni anni fa ed è stato in quella circostanza che abbiamo avuto modo di conoscerla meglio, di capire ancora di più la sua profonda umanità ed il suo grande slancio verso gli altri.   “Dio ha cura di noi – ci diceva con quella naturalezza di linguaggio che gli era insita -  perciò ci richiama con forza ad un cammino coerente e fedele. Chi ama veramente ama nella verità e non può accettare le mezze misure, un gioco al ribasso, il compromesso. Queste non sono le vie della felicità, della pienezza, della vita. Questi due atteggiamenti di amore presenti in Dio – sottolineava Suor Lidia - ci interpellano interiormente nelle nostre relazioni quotidiane con le sorelle e con i fratelli con cui viviamo, lavoriamo o incontriamo nel nostro operare. Noi siamo chiamati a custodire le sorelle e le persone che ci sono affidate giovani e anziane, siamo chiamate ad avere cura ogni giorno del loro cammino della loro vita perché il Signore non cessa di domandarci “Dov’è tuo fratello?” e a dirci “ Tutto quello che avete fatto al più piccolo di questi miei fratelli, l’avete fatto a me”. Nel profondo del nostro cuore c’è un grande desiderio di relazioni vere, c’è il bisogno di donarsi, di prendere a cuore chi abbiamo accanto, custodirlo, c’è un sincero sentimento di tenerezza e misericordia, unito al bisogno di chiarezza e di fermezza, perché è in questo vasto campo che si gioca la partita decisiva per sentirsi veramente persone non chiuse nel proprio io, ma aperte al tu, al noi, capaci di mettersi in gioco, usando tutte le potenzialità ricevute da Dio non solo per fiorire nelle proprie doti personali, ma per far fiorire tutto il bene che c’è nell’altro, e ce n’è sempre tanto, far fiorire e custodire perché ognuno cresca nel giardino di questa terra con le caratteristiche volute da Dio. A questa sorella che ha vissuto pienamente il carisma, chiediamo di intercedere per tutti noi il dono della fede disponibili ad incarnare il comandamento della gioia.

Crediti