La Redazione

Ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e della Fondazione Policlinico A. Gemelli di Roma in collaborazione con i colleghi della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria dell’Università Campus Bio-Medico di Roma hanno sviluppato un metodo diagnostico basato su un software intelligente in grado di misurare con elevata semplicità e accuratezza il livello di gravità dei pazienti con diabete giovanile (diabete di tipo 1 o insulino-dipendente) e quindi il rischio di complicanze (retinopatia, nefropatia, ipertensione), anche per capire quanto bene il paziente gestisca la sua malattia (ovvero tiene sotto controllo la glicemia nel lungo periodo, evitando rapide variazioni della concentrazione di zucchero nel sangue).

Messo a punto nell’ambito di una ricerca pubblicata sulla rivista “Plos One”, il metodo diagnostico si basa su un software che riconosce automaticamente informazioni dalle immagini microscopiche di alcune cellule del sangue del paziente (globuli rossi): è sufficiente, quindi, un semplice prelievo per eseguire il test. Il suo fondamento è nel fatto che se il paziente va incontro a molti episodi di aumento di glicemia, quindi non controlla bene la malattia, la membrana dei globuli rossi ne viene danneggiata e il software è in grado di captare con elevata sensibilità questi danni. La ricerca è stata condotta dal dottor Maulucci e dal professor Marco De Spirito dell’Istituto di fisica dell’Università Cattolica. Lo studio si e svolto nel laboratorio centralizzato di microscopia ottica ed Elettronica (Labcemi) della stessa università. Allo studio hanno partecipato l’Istituto di patologia generale della Cattolica, l’Unità operativa di diabetologia del Gemelli e l’Unità di sistemi di elaborazione e bioinformatica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.{jcomments on}

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