di Francesco Paolo Oranges

Commovente assai è stata, giovedì 12 aprile, la presentazione del libro curato da don Gaetano Federico dal titolo “Antonio Ciliberti, il Vescovo della corresponsabilità”, stampato dall’Editoriale Progetto 2000 del dott. Demetrio Guzzardi.

In una chiesa di S. Antonio, gremita da amici, parrocchiani, sacerdoti, autorità civili e militari, è stato ricordato il Presule tanto amato e deceduto a Roma, un anno fa, il 1 aprile, dopo un delicatissimo intervento al cuore che non ha sortito gli effetti che tutti speravano. L’evento, sobrio e, allo stesso tempo, solenne, è stato moderato dall’Editore Guzzardi il quale ha tenuto ad evidenziare che grande, tanto grande, è stato ed è l’affetto e la stima nei riguardi di questo sacerdote, poi Vescovo, che si coglie a piene mani dalle tante attestazioni impresse nel volume pubblicato. Hanno portato, poi, il loro saluto-testimonianza mons. Leonardo Bonanno – don Nardino – Vescovo di San Marco Argentano-Scalea, legato a don Antonio da cara e fraterna amicizia, il quale ha ricordato momenti belli di un sincero rapporto fra sacerdoti e rafforzatosi e mai sbiadito dal tempo. E’ toccato, ancora, a Mons. Luigi Renzo, Vescovo di Mileto, che ha fatto memoria del suo passato di seminarista e alunno di Ciliberti, allorquando era Vice Rettore del Seminario Diocesano di Rossano, che ha ricordato l’autorevolezza, sempre incarnata, dallo stesso, unita a una grande giovialità e altrettanta bontà. E’ toccato, dopo, ai laici che, attraverso le voci commosse e singhiozzanti di Alfonso Luzzi e Gerardo Schiavelli, hanno fatto memoria di ben oltre un ventennio di attività pastorale (1967-1989) del Parroco Ciliberti che, giunto a Corigliano poco più che trentenne, portò e fece assaporare la dolce brezza del Concilio Ecumenico Vaticano II fondato sulle solide basi della compartecipazione laicale: l’Agesci, il Consiglio Pastorale, il CAEP, i Ministranti, le Sacre Rappresentazioni, la Liturgia nuova… tutte cose che, mantenendo ferma la Santa Tradizione, hanno contribuito al ringiovanimento della Chiesa. Accanto a ciò il rapporto personale e intimo, intessuto dal Nostro che lo ha fatto ritenere, sempre, uno di casa e di famiglia. Tante le attestazioni pervenute da Vescovi, sacerdoti e amici che, non potendo presenziare personalmente, hanno manifestato, con lo scritto, sentimenti di condivisione e apprezzamento.  Don Gaetano Federico, autore e curatore del bellissimo volume, ha ringraziato tutti per “…avergli fatto conoscere nel profondo mons. Ciliberti…” e ha rimarcato il dato che “…non sarebbe bastata un’enciclopedia per raccogliere le tante e tante testimonianze sull’illustre Prelato …”. S.E. il dottor Domenico Bagnato, Commissario Prefettizio di Corigliano-Rossano, ha portato il saluto della nuova città e ha ricordato, quand’egli era Questore di P.S., il triste periodo della Locride e, in particolare, il rapimento di Cesare Casella, il dramma della mamma Angela e l’alta opera di intervento del Vescovo Ciliberti che non tralasciò nulla per far si che il rapito fosse restituito alla famiglia, mettendo a serio rischio la sua stessa vita. A nome della famiglia, Vincenzo Perri, beneamato nipote, ha ringraziato tutti per i sentimenti di vicinanza e di solidarietà ricevuti. E ha apprezzato il gesto di intitolare al venerato zio la Sala Parrocchiale di quel complesso magnifico per il quale Ciliberti si spese tra notevoli difficoltà e sacrifici.  Ha concluso il bellissimo simposio il Padre Arcivescovo Mons. Giuseppe Satriano – che, in occasione del Trigesimo ebbe ad investire don Gaetano del ruolo di “raccoglitore” delle testimonianze sulla vita del Ciliberti – il quale, pur affermando di averlo incontrato poche volte, tante gli sono bastate per apprezzarne la statura e le doti, confermate, in maniera inconfutabile, dalle tantissime dimostrazioni di bene e di amore di Vescovi, sacerdoti, laici e gente comune. Al termine, l’intitolazione del Sala Parrocchiale a Lui che ne fu l’ideatore, il “progettista”, il manovale…, mentre la Comunità Parrocchiale ha offerto un momento di agàpe quale segno di accoglienza per quanti hanno preso parte all’evento. Stasera, infine, alle 17,30 in S. Antonio, sarà celebrata una S. Messa in suffragio dell’amato Pastore. Caro don Antonio, Tu che prediligevi affermare che “… a volte, il silenzio è più eloquente di ogni vacua parola…” credo abbia gioito nel vedere, ieri, sì grande affermazione e conferma di affetto! D’altra parte, ritengo che di tutto ciò Tu non hai mai dubitato! Corigliano-Rossano ti ha voluto bene, tanto bene: da novello presbitero, da parroco, da Vescovo…sempre! Ti ha visto vicino in ogni occasione, dalla più gioiosa alla più drammatica, ti ha sentito suo cittadino, fratello, padre, maestro, amico, dal primo giorno…!!!  Così come sono convinto che Tu, dal Cielo, profonderai, ancora, il Tuo bene su questa Città, sarai la sua sentinella del mattino che viene e che vince la sera, attenderai ciascuno di noi sulla porta… …E noi, stanne certo, Ti continueremo ad amare e pregare, Ti ricorderemo in eterno, perché … “l’amore è l’anima e l’anima non muore”.    

Con incommensurabile affetto

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