Fonte: Comunicato stampa

Per la programmazione estiva, la maggior parte della quale inutilmente concentrata attorno al solo Ferragosto, il Sindaco Flavio Stasi e la sua giunta ci avevano convinti di spendere 286 mila euro, così come riporta una delibera di giugno. A fine estate, però, le carte svelano altro.

E certificano che l’amministrazione comunale, con la compiacenza costante del super dirigente esterno Giovanni Soda, è arrivata a spendere, documenti alla mano, la cifra astronomica di 782 mila e 183 euro per la programmazione estiva.

OLTRE IL 270% DI QUANTO PREVISTO E 4 VOLTE IN PIÙ DEI 2 EX COMUNI

È quanto denuncia Guglielmo Caputo, già vice sindaco di Rossano e rappresentante di Fratelli d’Italia annunciando che nelle prossime ore da parte di FDI sarà presentato un altro esposto alla Corte dei Conti per danno erariale perché si avviino tutte le necessarie verifiche rispetto a quello che si presenta come uno degli scandali economici e gestionali più intollerabili della storia pubblica di questo territorio. Una grande vergogna!Stiamo parlando, infatti, di un costo che supera di oltre il 270% quanto formalmente previsto, per cui non si può parlare di un semplice adeguamento per imprevisti o aumenti di costi.

SETTECENTO OTTANTADUE MILA EURO E NESSUNA STRATEGIA DI MARKETING. –Una cifra colossale – sottolinea l’ex amministratore–letteralmente bruciata per poche settimane, che supera di quasi quattro volte il totale di quanto investivano separatamente i due estinti comuni di Rossano e di Corigliano; una spesa gigante che non trova pari neppure nelle destinazioni turistiche calabresi più famose al mondo (Tropea su tutte) la cui offerta, il cui appeal e la cui programmazione valgono e costano molto ma molto di meno e che durano oltre 8 mesi; uno spreco, quindi, senza precedenti di denaro pubblico, per di più senza alcuna strategia o investimento di marketing territoriale degno di questo nome, non sorretto né giustificabile dai numeri e dalle entrate che dovrebbero servire a questo, di cui si hanno solo tracce largamente insufficienti; né mitigato – aggiunge – così come avveniva a Rossano con le amministrazioni di centro destra, dal sostegno di una importante rete imprenditoriale (oggi tenuta lontana e osteggiata) che faceva squadra con progetti ed ambizioni della Città.

ILLECITO: DETERMINE ASSUNTE SENZA COPERTURA FINANZIARIA

Ma vi è di più. Mancherebbero dal computo dei costi sostenuti alcune determine di impegno, come avrebbe ammesso la responsabile unica del procedimento (RUP) Maria Razzanelli ad un consigliere comunale, in sede di acquisizione degli atti relativi alla stagione estiva. Sindaco e super dirigente (che avrebbe firmato determine prive di copertura finanziaria destinate a trasformarsi in debiti fuori bilancio) dovrebbero allora far sapere con urgenza alla cittadinanza a quanto ammontano le altre determine, per ulteriori costi ma senza alcun impegno di spesa, garantendo sin da ora la massima trasparenza ai fornitori ed a quanti attendono il legittimo pagamento delle spettanze per forniture e servizi resi ma ancora finanziariamente scoperti (configurandosi in merito un illecito amministrativo perché l’impegno deve essere assunto prima della prestazione); una somma, quest’ultima, che dalle lamentele dei fornitori si prospetta anch’essa esagerata e farebbe lievitare lo spreco complessivo dell’estate targata Stasi a poco meno di 1 milione di euro.Fatto gravissimo e che la dice lunga sul senso di responsabilità e sul metodo di trasparenza di questo Esecutivo e dei suoi super dirigenti, col silenzio – assenso della maggioranza consiliare.

NESSUN RISULTATO TURISTICO, NESSUNA DESTAGIONALIZZAZIONE

L’aspetto più grave di tutti, al di là della cifra faraonica in se’ e che già da sola rappresenta uno schiaffo in faccia a quanti, famiglie ed imprese, stanno subendo le difficoltà di una crisi senza precedenti, è rappresentato dal fatto che quella spesa pazza che si spaccia per turistica non soltanto non ha prodotto neppure una settimana di destagionalizzazione rispetto ad un periodo che è già pieno ovunque e che non necessità di grandi investimenti (così come ancora una volta dimostrano le destinazioni turistiche più consolidate), ma non misura (in assenza di dati certi) alcun incremento di presenze e di pernottamenti tali comunque da giustificare quel costo sproporzionato e che significherebbe fallimento per qualsiasi azienda; tanto più in assenza di qualsiasi piano di marketing e di comunicazione turistica per Corigliano-Rossano su scala nazionale o internazionale (a proposito che fine ha fatto il famoso piano turistico pagato migliaia di euro a qualche consulente Unical negli anni scorsi) e senza contare che – conclude Caputo – con molta probabilità non vi saranno più risorse per programmare alcunché nei prossimi mesi.

GUGLIELMO CAPUTO (FDI) 

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