Fonte: www.corrieredellacalabria.it

di Luca Latella

Crisi di governo o semplici indisposizioni? I rumors propendono per la prima ipotesi, l’ufficialità per la seconda.

Nel pomeriggio di oggi si sarebbe dovuto consumare il consiglio comunale di Corigliano Rossano, con all’ordine del giorno – puntualmente richiesti dalle forze di opposizione come accade fin troppo spesso – anche argomenti quali la crisi idrica e il caos rifiuti. Un “messaggino” della presidente dell’assise, Marinella Grillo, ha però bloccato sul nascere le velleità delle minoranze di giungere al confronto su alcuni “grandi” temi con sindaco, assessori – erano diverse le interrogazioni a loro rivolte – e maggioranza consiliare. Nel messaggio Whatsapp inviato alle 14 di oggi, la Grillo comunicava ai consiglieri di opposizione l’assenza delle maggioranze per problemi sanitari. Ovvero l’assenza di qualcuno impossibilitato a recarsi in presenza nella sala consiliare a causa di contatti con positivi e quindi postisi in autosorveglianza. Dopo un breve briefing le opposizioni hanno deciso comunque di presentarsi e di far recitare l’appello al segretario comunale, Paolo Lo Moro. All’uscita, il giovane Mattia Salimbeni ha vestito i panni del portavoce per le minoranze. «La giustificazione presentataci è stata il Covid, ma dubito che abbia potuto interessare contestualmente tutti i consiglieri di maggioranza – ha dichiarato al Corriere della Calabria –. La verità è che oggi si sarebbe dovuto celebrare un consiglio comunale importante, su temi importanti come le crisi idrica e rifiuti o la stagione estiva in corso allestita da un’amministrazione comunale fortemente deficitaria, mentre la maggioranza ha inteso non partecipare ai lavori. Non sappiamo se si stia consumando una crisi di governo, un’altra (dopo la fuoriuscita proprio del gruppo consiliare di Salimbeni, Corigliano Rossano domani che esprimeva addirittura il vice sindaco, ndr), ma certamente possiamo parlare di crisi politica perché se la maggioranza non partecipa viene meno il sano dibattito democratico». «A parte i termini ordinatori o perentori – ha concluso Mattia Salimbeni – non registriamo alcun ordine del giorno proposto dalla maggioranza. Il 90% degli argomenti sono proposti dalle minoranze: noi riteniamo di fare il nostro dovere, qualcuno invece non lo fa come dovrebbe». Insomma, al momento sembra più credibile una crisi politica in seno alla maggioranza che sostiene Flavio Stasi, alimentata da equilibri sottilissimi, basata su numeri risicati e con un solo consigliere comunale in più rispetto rispetto alle forze di opposizione (13 a 12). E l’idea che un paio di consiglieri a sostegno del sindaco – nonostante i franchi tiratori tra le fila delle opposizioni – siano pronti addirittura a dimettersi perché in disaccordo con le politiche stasiane, sembra oggi una possibilità concreta, nonostante le smentite di rito o corporative. Sostanzialmente, che vi sia qualcuno in maggioranza non più in linea con il taglio politico che il sindaco sta imprimendo al suo governo, appare certo. Che lo neghi pubblicamente è normale, ma in camera caritatis è più che probabile che stia manifestando quel malessere dettato dal sentirsi tradito da un progetto politico mutuato nel tempo.

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