«Se nei giorni scorsi eravamo stati teneri col commissario prefettizio di Corigliano Rossano invitandolo a subordinare promulgazioni di carattere politico, come può essere una nomina a dirigente seppur pro-tempore, oggi a quattro giorni dalla sua dipartita gli intimiamo di arrestare ogni altra azione simile e di ritirare immediatamente il bando pubblicato tre giorni fa sulla comunicazione istituzionale dell’ente. Anche perché siamo stanchi degli abitini su misura». 

Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, interviene duramente contro il commissario, reo a suo dire di occuparsi di questioni che non gli competono come «le scelte di carattere politiche che peraltro limitano il mandato ed incidono sulle scelte del prossimo sindaco». «A tal proposito invito i due candidati che si affronteranno al ballottaggio, Giuseppe Graziano e Flavio Stasi ad intervenire energicamente presso il commissario chiedendogli la revoca di tale bando, che guarda un po’ sembrerebbe scritto su misura. Ci siamo stancati, e per fortuna rimarrà appena qualche altro giorno – prosegue Rapani – dell’operato di questo commissario prefettizio che altro non ha fatto che sostituirsi in tutto e per tutto alla politica, compiendo scelte che non gli competevano. Se oggi tanta gente è dubbiosa o si è addirittura pentita del processo di fusione la colpa è certamente di questo lungo periodo di commissariamento». Il portavoce regionale di Fdi, già amministratore cittadino, intima anche al dirigente in scadenza di mandato, firmatario del bando di «revocarlo, altrimenti saremo costretti a dover rivolgerci alla Corte dei Conti. E che ci siamo, al futuro sindaco chiedo di porre l’attenzione, e se del caso, di procedere a revoca di quegli atti prodotti dalla commissione commissariale che potrebbero limitare le scelte politiche in ambito dirigenziale, poiché una scarsa attenzione sulla questione produrrebbe una proroga che vincolerà il mandato sindacale dai tre ai cinque anni. Ora basta, il tempo è scaduto, l’amministrazione prefettizia lasci le mani libere e non condizioni la prossima amministrazione comunale eletta».

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