Buona parte dei coriglianesi dovrebbe ricordarsi del 27 Agosto 2017, la politica a quel tempo, era impegnata, inebriata dalla campagna referendaria per il si o il no alla fusione Corigliano- Rossano.

E’ in questa data che il dott. R. Mauro, direttore generale ASP/CS venne a fare visita in comune all’allora sindaco dott. G. Geraci. Di cosa abbiano parlato, non e’ un segreto, certamente di sanità. Il fatto sta che i risultati di quello incontro non suscitarono l’interesse della politica, (opposizione compresa)  né tampoco l’interesse dei Coriglianesi. A distanza di più di un anno, la cosa certa è che i paesi dell’alto Ionio: Trebisacce, Villapiana, Montegiordano, Oriolo, Plataci, Civita, Canna, Nocara ecc. sono stati accorpati (fanno parte) dell’Azienda sanitaria di Castrovillari. Chiedo ai politici, in special modo a coloro i quali non sanno un tubo di sanità la loro opinione. Cosa comporterà nel breve futuro questa decisione per lo spoke Rossano Corigliano? Cosa ha perso il territorio? Quale sarà il destino dell’oramai fantomatico ospedale unico? In compenso siamo andati in soccorso all’ospedale di Acri in evidente sofferenza dal punto di vista dell’organico che dei servizi. Tra la realtà che eccelle è il reparto di dialisi di cui Acri può essere orgoglioso in quanto ad efficienza. A dimostrazione del momento no dell’ospedale di Acri è la disponibilità del dott. Luigi Muraca che una o due volte alla settimana supplisce alla carenza come responsabile del reparto di medicina, lo stesso fa all’ospedale di Rossano. Stessa cosa fa il dott. Giusti, primario di radiologia ospedali Corigliano – Rossano ed i suoi collaboratori. Mettono a disposizione la loro professionalità al servizio della radiologia dell’ospedale di Acri, repertando anche per via telematica quesiti radiologici impegnativi che altrimenti la popolazione andrebbe incontro a notevoli disagi. Sono in tanti a non sapere che una legge risalente a quattro anni in materia di sanità ha legiferato che nella provincia di Cosenza non possono esserci più di due spoke, certamente a spuntarla saranno: Castrovillari e Paola. La legge dice che per essere sede di ospedale spoke c’è bisogno di una popolazione che va tra i 150 mila abitanti ed i 350 mila, Corigliano e Rossano, nonostante la fusione non raggiungono questa soglia come abitanti e pertanto sono destinati a prepararsi la valigia ed avviarsi verso la strada di Castrovillari, in quanto il suddetto territorio, sommato agli abitanti dei  paesi dell’alto ionio supera abbondantemente in termini di utenti sia Rossano Che Corigliano. Sarebbe bene sapere che alcuni uffici amministrativi come: l’ufficio legale, l’economato e l’ufficio personale presto faranno anch’essi parte dell’azienda di Castrovillari. Infine come ciliegina sulla torta è il declino, il coma del Guido Compagna. Per avere conferma, basta recarsi una mattina in ospedale per accorgersi del forte decremento degli utenti che vi si rivolgono invece di dedicarsi a masturbazioni intellettuali, farsi fotografare vicino ad un bidone della spazzatura, ergersi a professorini per un applauso. Il bello è che lo fanno parlamentari della Repubblica. Fino a poco tempo fa si accedeva ai servizi dell’ufficio tiket dopo una lunga fila di persone,  oggi gli utenti che vi si rivolgono sono notevolmente diminuiti anche perchè per eseguire una banale visita bisogna sottostare a mesi e mesi di attesa per non dire anche di un anno dopo aver pagato dei salatissimi tiket. Lo stesso vale anche per la radiologia, fiore all’occhiello ed oggi mortificata da decisioni politiche. L’utente, e con ragione a queste condizioni, preferisce rivolgersi al privato, poiché conviene sia economicamente, ma soprattutto non bisogna sottoporsi alle annose lunghe liste di attesa. Tutto questo disagio per gli utenti, non intaccano la sensibilità dei politici, e poco importa  se si incentiva così il privato. Le liste di attesa, si riducono per chi si prenota per una visita specialistica da eseguire in intramoenia (in ospedale) dopo pagamento del tiket che comunque è sempre caro. Nessuno parla delle condizioni del reparto di chirurgia e dell’annessa sala operatoria, un tempo vanto del Guido Compagna ed oggi privata di buona parte di interventi chirurgici che il nuovo primario esegue a Rossano perché dotato di terapia intensiva, rianimazione, centro trasfusionale, nefrologia ed annessa dialisi in caso di complicanze del paziente. Se il politico e nello stesso tempo la cittadinanza Coriglianese, avesse un briciolo di amore per il paese, si chiederebbe il perché siamo arrivato a questo punto, perché siamo ridotti così in materia di sanità e quanto altro.  Gioverebbe fare nomi e cognomi, sapere chi anni addietro, supportato da politicanti di quei tempi (erano i tempi dei comitati di gestione, covi di politici falliti) si è opposto al centro trasfusionale, alla nefrologia, alla dialisi, nonché al reparto di terapia intensiva e rianimazione, negando di fatto il futuro al nostro ospedale. Non sono da criticare le pretese dei dirigenti dell’ospedale di Rossano se rapportati ai rifiuti della cosiddetta banda delle 3C che ha negato al Guido Compagna il futuro.  Tanto è vero che oggi i Coriglianesi, pagano le conseguenze delle loro decisioni. Perciò, non dobbiamo stupirci nemmeno se l’unità del trattamento dell’ictus cerebrale sia stata negata al reparto di neurologia di Corigliano, ma accorpata al reparto di neurologia di Castrovillari. Infine c’è l’annosa e mai affrontata situazione dell’assistenza domiciliare per ammalati con difficoltà deambulanti, allettati per patologie serie e non, costretti a pagare pseudi (O.S) operatori sanitari a 20 euro all’ora, magari per un cambio di pannoloni o girarlo di lato. Il tutto rigorosamente in nero. Sarebbe il caso che il comune, i servizi sociali, il distretto sanitario, ed i vertici dell’Azienda Provinciale organizzassero una equipe capace professionalmente, per dare una mano alle famiglie, ma soprattutto dignità alla sofferenza umana. Altra soluzione sensata, sarebbe: Affidarsi magari a cooperative con figure professionali preparate.

 

Movimento centro storico Corigliano Calabro- Giorgio Luzzi

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