“Il commissario Scura ha palesemente "perso" la partita per cui è stato nominato: risanare, riorganizzare e rilanciare il servizio sanitario calabrese

.Dopo tre anni non c'è traccia di nessuno degli obiettivi che gli erano stati assegnati. Anzi, il debito è ritornato a crescere, di riorganizzazione non c'è segnale e l'emigrazione sanitaria ha raggiunto soglie mai viste. Nonostante questo drammatico panorama, i cui costi li pagano quotidianamente i calabresi, si autoesalta e si autoproclama vincitore. In questi mesi, poi, ha assunto una visione monarchica nella gestione della sanita calabrese. Fa proclami, dà pagelle, ma non risponde nel merito. A me interessa il merito delle cose e non altro. E, nel merito delle scelte fatte nel piano delle assunzioni 2018, che si evidenzia una diversità di fondo tra la Regione e il Commissario. A proposito, il  Piano delle assunzioni non è affatto merito del commissario, ma è la modifica della norma, avvenuta nel 2015, che consente l'attivazione di una quota di tour-over anche per le regioni in piano di rientro, a differenza del blocco totale che è stato attuato sino al 2015. Ciò impone ancora di più una gestione strategica degli spazi che ci sono consentiti. Spazi ancora insufficienti per i bisogni di risorse di cui la sanità calabrese ha bisogno. Proprio quando la coperta è corta, c'è bisogno di strategia e di priorità. Non c'è giorno in cui da ogni parte della Calabria non si alzi un grido di dolore per reparti che chiudono, per pronto soccorsi che scoppiano, per prenotazioni di visite specialistiche che vanno al prossimo anno e, nonostante tutto questo, Scura autorizza l'assunzione di più amministrativi che medici e persino…di tre accalappiacani. Ma quale sanità governa il commissario? Dove vive? Evidentemente non in Calabria. Quanto al ruolo del Dipartimento, lo stesso ha ricevuto martedì 24 luglio il testo definitivo della proposta di Dca e il 25 il Commissario lo ha reso efficace. Anche la struttura più efficiente avrebbe avuto problemi a verificarne le compatibilità. E’ sempre stato il merito delle scelte la nostra bussola e, nello specifico, quelle del commissario non ci convincono affatto. C’ è stato un indirizzo alle aziende su cui costruire i piani o, come si evince dalle scelte, si è raccolto la "qualunque"? Nei prossimi giorni convocheremo i Direttori Generali per definire assieme a loro priorità, criteri e strategie unitarie su tutto il territorio regionale, prevalentemente con le Asp dove si registrano le maggiori contraddizioni, per avanzare una proposta di rimodulazione del piano della assunzioni che sia fortemente ancorata ai bisogni di salute dei calabresi. Siamo pronti a raccogliere le osservazioni e le proposte del mondo delle organizzazioni sindacali e delle professioni. La sanità è, di per sé, un sistema connesso e non si governa con una visione monarchica”.

Franco Pacenza Delegato del presidente Oliverio alla Sanità 

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