Fonte: La Redazione

È in programma questa sera, alle ore 21.00, a Spezzano Albanese (Piazza Signorelli) la presentazione del libro: “Un curioso giocattolo” di Gennaro De Cicco, Apollo Edizioni. Premio della critica, Associazione RinnovaMenti di Rogliano.

L’iniziativa culturale organizzata dalla locale Amministrazione comunale, con il patrocinio della  FAA (Federazione Associazioni Arbëreshe) si apre con i saluti istituzionali del Sindaco Ferdinando Nociti e dell’Assessore Rossana Nociti, Presidente del Consiglio comunale con delega alla Cultura. Saranno presenti anche il Sindaco di San Demetrio Corone Ernesto Madeo, il Consigliere delegato alla Cultura Emanuele D’Amico e il Presidente FAA Damiano Guagliardi.  Sul libro relazioneranno Mario Gaudio, critico letterario, Attilio Mazziotti, collaboratore di Radio Skanderbeg. Sono previsti alcuni interventi programmati, fra cui quelli di Adriano D’Amico e Pasquale De Marco. I lavori saranno coordinati da Francesco Perri, Presidente probiviri FAA Saranno presenti l’autore del libro e la Presidente della casa editrice Apollo, Antonietta Meringola. Nel corso della serata ci saranno anche intermezzi musicali con i seguenti cantanti: F.lli Scaravaglione, Maria Antonietta Marcovicchio e Demetrio Macrì. Nella sua recensione al libro, il critico letterario Mario Gaudio afferma che “scorrere le pagine del nuovo libro di Gennaro De Cicco consente al lettore di sintonizzarsi idealmente su una vecchia frequenza (103,800 Mhz) occupata, negli anni 1977-1984, da Radio Libera Skanderbeg (RLS), frutto di un sogno concretizzatosi in realtà grazie alla lungimiranza di un dinamico sacerdote bizantino, papàs Giuseppe Faraco (già fondatore della storica rivista Zjarri), e ad un gruppo di giovani intellettuali carichi di sogni e ideali e affascinati dall’antica e variegata cultura d’Arbëria. L’emittente ebbe sede a San Demetrio Corone e De Cicco, tra i principali protagonisti di quella esperienza, racconta ‒ senza abbandonarsi a toni intimistici o a malinconie di sorta ‒ l’avventura delle trasmissioni e l’organizzazione dei palinsesti che consentirono la progressiva evoluzione di questo “curioso giocattolo”, trasformandolo da modesto strumento di svago a importante riferimento socioculturale per la comunità sandemetrese, i paesi limitrofi e l’intero bacino arbëresh della provincia di Cosenza”. E aggiunge che, “con stile asciutto e taglio giornalistico, non senza un certo effetto vagamente diaristico, l’autore richiama alla memoria i principali successi musicali della gloriosa epoca del vinile e del jukebox elencando quelle che erano le canzoni più gettonate che attraversavano l’etere ed evocando gli spazi dedicati anche a generi ‒ quali jazz, country e musica classica ‒ che, se in un primo momento faticarono ad affermarsi, ben presto divennero centrali nella programmazione radiofonica. Insomma, Un curioso giocattolo ripercorre un’epoca di fermenti, tratteggiando con testimonianze accurate ‒ tra cui quella del compianto Pino Cacozza ‒ il ritratto di una fucina di pensiero che prese corpo in un’emittente radiofonica che ai nostri occhi, disincantati e votati ai social e alla modernità, diventa metafora di un mondo che non è più”. Invece Damiano Guagliardi, già Consigliere e Assessore regionale, promotore della legge regionale regionale sulle minoranze linguistice afferma che “il testo di De Cicco non è un libro di stampo tradizionale, soprattutto, arbëreshe. Non tratta la letteratura e neppure la storia; così come non tratta l’etnografia o le tradizioni popolari della nostra identità. È un libro moderno che descrive l’esperienza diretta di Gennaro e di tanti suoi amici compaesani nell’impatto fortemente innovativo con il dirompente fenomeno delle comunicazioni di massa che iniziava negli anni Settanta dello scorso secolo, allorquando nascevano le prime “radio libere” che infrangevano il sistema radiofonico italiano. L’autore  narra la sua esaltante esperienza vissuta nella Radio Libera Skanderdeg di S. Demetrio Corone”. Per Guagliardi “Herbert Marshall McLuhan, tra i primi e più importanti sociologi della comunicazione di massa, definì la radio come il secondo media caldo, insieme al libro, capace di stimolare la creatività, la fantasia, l’immaginazione e la libertà intellettuale dell’utente. Senza usare paroloni sofisticati la narrazione che fa De Cicco della sua esperienza nella Radio Libera Skanderdeg, dimostra l’efficacia delle parole del sociologo e filosofo canadese. La narrazione di Gennaro sulla conduzione collettiva e, soprattutto, amicale dei programmi, l’impatto con un pubblico invisibile ma fedele, anzi fedelissimo, l’entusiasmo creativo che faceva entrare in simbiosi gli ascoltatori con i conduttori delle trasmissioni sono semplicemente e mirabilmente impressi nelle pagine del libro che sarà presentato mercoledì sera. Anche questa forma di scrivere dimostra la forza della nostra identità, e la grande vitalità del vivere collettivo degli Arbëreshë”.

 

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