di Giulio Iudicissa

Sono qui insieme al Cappellano della Casa. Con lui, con i responsabili, con gli operatori e con gli ospiti tutti, faccio la Via Crucis.

Ne ho fatte tante nel corso degli anni, in tutte le età della mia vita, dalla fanciullezza alla piena maturità, ma questa è diversa, speciale, per il luogo, le persone, il clima. La croce si vede, si respira, si tocca. Stazione dopo stazione, tra carrozzine e camici bianchi, diventa più pesante ed ogni parola del Celebrante, pur dolcissima e piana, è come pietra e lama. Quanti volti vedo e riconosco! Volti un dì freschi e luminosi, ora sfioriti, avvizziti, esausti, offesi dagli anni, dal morbo, dai soprusi della vita. Quanti chiodi!

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