La Guardia di Finanza di Sibari ha arrestato uno “stalker”, F. I., 58 anni, domiciliato in un centro del Pollino, accusato di avere diffuso immagini pornografiche su Facebook utilizzando la tecnica del fotomontaggio.

L’arresto è stato fatto, a conclusione di un’indagine condotta anche in ambito internazionale, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Castrovillari su richiesta della Procura della Repubblica, guidata da Eugenio Facciolla. Le vittime dello stalker, in particolare due coniugi ma anche loro parenti stretti e amici, erano destinatarie di plurime condotte offensive consistenti in atti persecutori perpetrati attraverso la diffusione su Facebook, tramite differenti e numerosi falsi profili creati ad hoc, fotomontaggi pornografici, dal contenuto marcatamente offensivo per la dignità e l’integrità morale delle vittime. Alcune persone, inoltre, venivano perseguitate con sms molesti od offensivi.
 Altre persone ricevevano telefonate moleste e sgradevoli con l’utilizzo di appellativi volgari ed offensivi. I reiterati atti persecutori, secondo quanto riferisce la Guardia di finanza, hanno determinato un perdurante stato di ansia e paura nelle vittime. Costringendole a modificare le loro abitudini di vita e generando un complessivo effetto destabilizzante per la loro serenità ed il loro equilibrio psicologico. Una delle vittime, in particolare, a causa delle condotte reiterate di stalking nei suoi confronti, ha dovuto modificare per quattro volte il numero di cellulare. Ha anche dovuto cambiare lavoro e uscire di casa accompagnata, con evidente stato di ansia e timore per la propria incolumità. La maggior parte dei falsi profili utilizzati venivano rapidamente disattivati impedendo l’individuazione dell’”indirizzo Facebook” e quindi del responsabile. Due profili, però, sono stati tempestivamente individuati mentre erano ancora attivi. Pertanto, con un decreto di acquisizione dei “file log” in lingua inglese, è stata inoltrata richiesta di informazioni al portale “Facebook Security Department” e si è risaliti così agli indirizzi IP utilizzati sia in fase di registrazione, che nei successivi accessi ai falsi profili. I finanzieri hanno anche accertato l’operatore telefonico nazionale e sono state acquisite i numeri collegati individuando tre utenze telefoniche di rete fissa, riferibili a soggetti terzi ignari, che lo stalker aveva indebitamente utilizzato.

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