di Gennaro De Cicco

Una recente pubblicazione del prof. Francesco Perri, originario di Vaccarizzo Albanese, conferma la storicità del cognome della famiglia Scura e fornisce notizie dettagliate sullo stemma gentilizio di questo casato, presente anche nell’emblema del Comune albanese di Tirana.

Il lavoro editoriale FAA, prodotto anche in lingua albanese, è stato presentato a Tirana, in occasione del Grande Meeting panalbanese, interbalcanico, euro atlantico - Storia – Identità- Integrazione. Nella introduzione dell’interessante lavoro, il prof. Perri informa i lettori che lo stimolo ad approfondire la conoscenza della storica famiglia Scura è nato. in primo luogo dalla discendenza famigliare. Sua nonna materna di Vaccarizzo Albanese, in effetti, era Agata Scura (Puhja – Puhji) e poi dalla grande curiosità, verso tutto quello che riguarda la storia del suo paese natio. Il prof. Francesco Perri, non nuovo a importanti lavori editoriali di carattere storico, ha dunque ricostruito e messo assieme tutte le notizie frammentarie in suo possesso e, durante un suo viaggio tempo fa a Tirana, ha programmato e realizzato una visita al Museo Storico Nazionale per raccogliere nuovi dati, al fine di arricchire le sue conoscenze sulla famiglia e sullo stemma della capitale albanese, che risulta abbia molti legami con quello di questa nobile casata.

Di sua nonna Agata Scura, che aveva sposato Cosmo Tocci, entrambi arbëreshë, di Vaccarizzo Albanese, il prof. Perri ricorda, con affetto, che gli insegnò la lingua arbëreshe, l’unica lingua che conosceva e parlava fino all’età di sei anni. L’autore della pubblicazione sostiene che il cognome Scura è molto diffuso in Italia. “Risultano migliaia di persone – scrive - distribuite in tutta la penisola, soprattutto in Calabria, ma anche in Lombardia, Lazio, Piemonte e Campania. Nella cosiddetta Platea “Sebastiano della Valle” del 1544 e in vari catasti onciari molti “Scura” sono di Vaccarizzo Albanese, altri di S. Giorgio, Vaccarizzo e S. Demetrio e pochi nei comuni di S. Cosmo e Santa Sofia”. Dalla visita al Museo di Tirana, attraverso la consultazione di vari documenti e dallo stemma inciso in un blocco di pietra, anche la consapevolezza che la famiglia Scura fu una delle famiglie feudali più distinte tra gli Arbëreshë nei secoli XII-XIV. L’origine è da attribuire, senz’altro, all’omonimo paese degli “Skuraive”, che portava come simbolo lo stesso emblema di una famiglia nobile del luogo. Lo stemma, attraversato da una fascia obliqua di due stelle, rappresenta una figura ibrida di lupo / leone rampante in posizione eretta sulle zampe posteriori, con un giglio raffigurato in alto tra le zampe anteriori. La testa e il corpo sembrano appartenere al lupo, mentre la coda al leone. Nel primo articolo dello statuto del Comune di Tirana si trova la seguente descrizione: «L'emblema del Comune è costituito da uno scudo di forma appuntata, di colore rosso-blu, diviso nella metà, cui è collocata a sinistra la Torre dell'Orologio e a destra lo stemma della famiglia Skuraj, cimato di corona con tre torri».  “Questa affermazione – precisa Perri - è supportato dalle tracce trovate nell'area ai piedi del monte Dajti, ovvero uno stemma di Scura, appartenente a questa famiglia, trovato in un blocco di pietra, che si trova oggi nel Museo storico nazionale”. Lo stemma del Comune di Tirana è stato approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 215, il 14 novembre 2000. In occasione del Grande Meeting di Tirana copia della pubblicazione è stato consegnata dal prof. Perri ai Sindaci di Tirana e di Kurbin e al Presidente dell’Evento Ramiz Tafilaj.

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